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A una settimana dalle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, l’aria politica in Campania si è fatta rovente. E nel turbine di visite lampo, promesse affrettate e sorrisi di circostanza, arriva la voce di Salvatore Alaia, due volte sindaco di Sperone, che prende la scena e la ribalta con un intervento carico di rabbia, ironia tagliente e indignazione popolare, di quelle che non si ingoiano manco con un litro d’acqua.
Alaia non la manda a dire. Denuncia quello che definisce il “pellegrinaggio elettorale” dei politici di turno che in questi giorni girano paesi e quartieri come se fossero mercati rionali. Secondo lui, si presentano a caccia di voti con la stessa faccia innocente con cui uno direbbe di passare “solo per salutare”. E allora esplode. “È vergognoso il comportamento di questi soggetti. Hanno una faccia tosta incredibile, per non dire altro. È ipocrisia pura e soprattutto mancanza di dignità.” Una stoccata che è un pugno sul tavolo, secco.
Da qui parte la sua doppia provocazione agli elettori. Da un lato l’astensionismo. Dall’altro quel “segno zerospaccato” che, nelle sue parole, sarebbe l’unico commento possibile per una classe dirigente che, secondo lui, pensa a tutt’altro tranne che ai cittadini. Una provocazione, un marchio di protesta, un giudizio politico senza fronzoli, buttato lì come una verità che scotta.
Alaia alza il tiro e spara una raffica di accuse sui settori fondamentali della vita pubblica. Sanità: zerospaccato. Trasporti: zerospaccato. Servizi per anziani e disabili: zerospaccato. Tutela delle fasce deboli: zerospaccato. Ambiente: zerospaccato. Acqua: zerospaccato. Agricoltura: zerospaccato. Viabilità: zerospaccato. Artigiani e commercianti: zerospaccato. Un elenco che diventa un martello, colpo dopo colpo, fino alla sua sentenza finale: “È un disastro.” Un macigno messo lì, senza girarci intorno.
Il tono è quello di chi parla guardando la gente negli occhi e non il politico di turno. È un linguaggio che non cerca approvazione ma sfogo. Che non cerca equilibrio ma verità sbattute sul tavolo. Alaia chiude il suo intervento con un appello alle persone esasperate, invitandole a far sentire la loro voce e raccontando il malessere di una popolazione che si sente trascurata, dimenticata e stanca di promesse smaltite a fine campagna elettorale.
Il clima elettorale, intanto, continua a surriscaldarsi. E di certo l’intervento di Alaia non passerà inosservato.
