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Altro che treni nuovi, altro che rinascita: qui c’è solo rabbia. Rabbia vera. Perché i pendolari della Circumvesuviana non ne possono più di promesse, conferenze stampa e selfie davanti a convogli mai entrati in servizio. È una sceneggiata che ormai sconfina nel dramma sociale.
Si erano riempiti la bocca — “arrivano i nuovi treni, entro luglio viaggeranno i primi Stadler!” — e invece? Nulla. Zero. I treni promessi non solo non ci sono, ma quelli consegnati non hanno nemmeno finito il collaudo. È come dire a un malato che l’ambulanza è in arrivo e poi non farla mai partire.
E mentre il presidente De Gregorio minaccia penali e punta il dito contro la ditta costruttrice, la verità è che la Circumvesuviana è allo sbando. Ogni giorno carrozze rotte, porte che non si chiudono, ritardi assurdi, linee cancellate all’improvviso. Pendolari trattati come bestiame.
EAV intanto sposta i treni da una linea all’altra come fossero giocattoli, riduce i servizi, chiude tratte e intanto tiene in piedi i convogli “di lusso” del Campania Express, i DD per Sorrento e la navetta Torre Annunziata, togliendo mezzi alle linee popolari. Ma con che coraggio? È come dire: chi paga di più viaggia, gli altri possono anche aspettare sotto il sole.
Le parole sono finite. E lo dicono i cittadini, non gli slogan:
• Enzo Ciniglio, portavoce del gruppo No al taglio dei treni della Circumvesuviana
• Salvatore Ferraro, gruppo Circumvesuviana – EAV
• Salvatore Alaia, presidente del comitato civico E(A)Vitiamolo Sperone
• Marcello Fabbrocini, presidente del comitato civico A. Cifariello Ottaviano
• Maria Teresa Trinchese, Link Napoli
• Domenico Fortunato, UdS Campania
• Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania
• Giovanni Berritto, presidente Federconsumatori Campania
Tutti insieme, stanchi di subire, chiedono una sola cosa: rispetto.
Rispetto per chi ogni mattina si alza presto, sale su un treno che non arriva mai e paga un abbonamento per un servizio che non esiste.
Basta scuse, basta conferenze stampa. È ora di affrontare la realtà: la Circumvesuviana è il simbolo di un fallimento annunciato. E se non si interviene subito, non resterà più neppure la farsa — solo la tragedia.
“Quando la gente non arriva più a fine mese e deve pure aspettare ore un treno che non passa, non è più protesta: è sopravvivenza.” 
