L’ultimo saluto al Maestro Vessicchio: una vita di musica, radici e umanità

L’ultimo saluto al Maestro Vessicchio: una vita di musica, radici e umanità

Si sono svolti in forma privata, nel quartiere romano di Montesacro, i funerali del Maestro Peppe Vessicchio, figura tra le più amate della musica italiana e per anni volto inconfondibile del Festival di Sanremo. La cerimonia si è tenuta nella chiesa dei Santi Angeli Custodi, come richiesto dalla famiglia, lontano dai riflettori ma accompagnata da un affetto profondo.

All’esterno della parrocchia, un semplice ma significativo messaggio campeggiava sulla facciata del Municipio Roma III: “Ciao Maestro”, il saluto della comunità che lo aveva accolto negli ultimi anni e che ne aveva riconosciuto il valore umano, oltre che artistico.

Accanto all’ingresso, due grandi corone di fiori: una inviata da Maria De Filippi, l’altra dal programma “Amici”, con il quale Vessicchio aveva collaborato a lungo, contribuendo alla formazione di tanti giovani musicisti.

Tanti volti della musica e della tv presenti nel raccoglimento

Hanno partecipato in silenzio protagonisti del mondo dello spettacolo, colleghi, allievi e amici di una vita. Tra gli altri, Fiorella Mannoia, Valerio Scanu, Lorella Cuccarini con il marito Silvio Testo, Rudy Zerbi, Rossella Brescia, Enrico Melozzi, e i fratelli Veronica e Giuliano Peparini.

Proprio Giuliano Peparini, visibilmente commosso, ha voluto ricordarlo così:

«Peppe era un punto fermo, un sostegno costante. Avevamo ancora progetti da condividere. È difficile credere che oggi non ci sia più.»

Le parole della famiglia

All’uscita del feretro, la piazza ha salutato il Maestro con due lunghi applausi, un gesto spontaneo e intenso. La moglie Enrica, provata dal dolore, ha ringraziato con poche parole:

«Non riesco a parlare. Grazie a tutti.»

Anche la figlia Alessia ha voluto condividere un pensiero nei giorni scorsi:

«Papà è stato quello che tutti avete visto. Autentico. Grazie per l’amore che gli state dedicando.»

Dalle radici napoletane all’abbraccio dell’Italia

Peppe Vessicchio non ha mai dimenticato Napoli, dove era cresciuto tra le strade di Fuorigrotta, la musica di casa, gli incontri nei vicoli e nei locali della città. Una storia che lo aveva portato lontano, fino ai palcoscenici più importanti d’Italia, ma sempre con le radici nel cuore.

La sua direzione d’orchestra, il suo sorriso discreto e la capacità di unire tecnica e sensibilità rimangono un patrimonio culturale e umano che continuerà a vivere nella musica e nelle persone che lo hanno conosciuto.

Un Maestro che non ha mai cercato protagonismo, ma che il pubblico ha scelto di amare.
Perché certe presenze non si misurano in rumore, ma in ciò che resta.