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AVELLINO – Domenica 28 settembre, alle ore 11:30, davanti alla Chiesa del Rosario in corso Vittorio Emanuele, Avellino ha alzato la voce contro l’indifferenza. Un flash mob pacifico, dal forte impatto simbolico, ha voluto rompere il silenzio attorno alla tragedia che sta colpendo Gaza, dove la malnutrizione infantile e i bombardamenti hanno raggiunto livelli che le Nazioni Unite definiscono “catastrofici”.
L’emergenza umanitaria
Secondo i dati più recenti, la percentuale di bambini sotto i cinque anni colpiti da malnutrizione acuta nella Striscia di Gaza è quadruplicata in pochi mesi, superando il 16% nel nord. Una crisi aggravata dal collasso degli ospedali, dalla carenza cronica di acqua potabile e dalla distruzione delle infrastrutture civili. L’UNICEF parla apertamente di “catastrofe per i bambini”. A ciò si aggiunge il bilancio dei bombardamenti: oltre 63.000 vittime, tra cui almeno 20.000 minori. Numeri che raccontano un massacro silenzioso, troppo spesso ignorato.
Il flash mob ad Avellino
Per questo, artisti, associazioni e cittadini hanno scelto di unirsi ad Avellino con un gesto collettivo. In piazza, i partecipanti hanno intonato “We Are the World”, inno universale alla pace e alla solidarietà, seguito da un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
«Il nostro gesto ha voluto richiamare l’attenzione locale e ricordare che i bambini non devono mai diventare vittime della fame e della guerra», hanno spiegato gli organizzatori.
Prima della performance, è stata letta una dichiarazione condivisa:
• “Oggi non siamo solo artisti: siamo testimoni. La nostra voce diventa storia.”
• “Cantiamo per chi non può farlo. Cantiamo per i bambini di Gaza. Cantiamo per la pace.”
• “Questa canzone non è solo musica: è memoria, è coraggio, è futuro.”
• “Con la nostra arte diciamo no alla guerra e sì alla vita.”
Le adesioni e la memoria collettiva
Il flash mob ha raccolto un’ampia partecipazione popolare, con la presenza di artisti, musicisti e associazioni del territorio: tra gli altri, Michele Roscica, Lorenzo ‘Drummer’ Petruzziello, Giuseppe Di Capua, Marina Bruno, Massimo Testa, Giuseppe Relmi, Gregorio Corrado, Giulio Peluso, Salvatore Santaniello, Orlando Marano, Cristiano Spinelli, Massimo Vietri, Giovanni De Chiara, Simone Pastore, Guido Maria Aquino, Sabina Onza, l’Associazione AVO Avellino, il Centro Italiano Femminile di Avellino e di Aiello del Sabato.
L’evento è stato ripreso e montato da Alfonso Di Nardo e Armando Marano: il video integrale sarà presto diffuso sui canali social per amplificare il messaggio.
La scelta di non restare indifferenti
“Domani i nostri figli e nipoti potranno sentirlo: eravamo qui, e abbiamo scelto di non restare indifferenti”, è stata la frase conclusiva, che ha condensato il senso della manifestazione.
Ad Avellino, per qualche ora, l’arte e la musica hanno trasformato una piazza in testimonianza collettiva, facendo eco a un dramma umanitario che riguarda l’intera comunità internazionale.

