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Il 16 agosto 1858 segna una data storica per la comunicazione mondiale: venne inaugurato il primo tratto del cavo telegrafico transatlantico, un’infrastruttura che rivoluzionò le relazioni tra l’Europa e l’America.
Fino ad allora, i messaggi potevano viaggiare soltanto via nave, impiegando settimane per attraversare l’oceano. Con il nuovo collegamento, invece, bastavano pochi minuti per trasmettere un telegramma da una sponda all’altra dell’Atlantico.
La grande impresa tecnica
Il progetto fu reso possibile da una complessa operazione che vide protagoniste navi inglesi e americane, impegnate a stendere il cavo lungo oltre 2.500 miglia nautiche tra la costa occidentale dell’Irlanda e Terranova, in Canada. L’impresa rappresentò una sfida ingegneristica senza precedenti per l’epoca, data la profondità e le difficoltà del fondale oceanico.
Il primo messaggio
Il primo telegramma trasmesso attraverso il cavo fu inviato dalla Regina Vittoria al Presidente degli Stati Uniti James Buchanan, in cui si celebrava l’importanza del nuovo legame tra le due sponde dell’Atlantico come segno di amicizia e progresso.
Luci e ombre
Il successo, tuttavia, ebbe vita breve: il cavo smise di funzionare dopo appena tre settimane, a causa di problemi tecnici e dell’usura precoce dei materiali utilizzati. Nonostante ciò, l’esperimento aprì la strada a nuovi studi e perfezionamenti.
Le conseguenze
Solo alcuni anni dopo, nel 1866, venne completato un nuovo cavo più resistente e affidabile, che garantì stabilmente le comunicazioni transoceaniche. Da quel momento in poi, i continenti furono realmente connessi, dando il via a una nuova era per il commercio, la diplomazia e l’informazione.
Il 16 agosto 1858 resta dunque una tappa fondamentale della storia delle telecomunicazioni, il giorno in cui l’oceano Atlantico cessò di essere una barriera e cominciò a diventare un ponte invisibile di fili e messaggi.
