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NAPOLI – Avrebbe utilizzato il proprio ruolo all’interno dell’amministrazione comunale per favorire familiari e conoscenti, cancellando senza alcuna giustificazione ben 282 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di circa 50mila euro. Protagonista della vicenda è un vigile urbano 44enne, in servizio presso l’Ufficio sanzioni amministrative del Comune di Napoli, che è stato licenziato per giusta causa al termine di un’indagine interna.
Secondo quanto accertato, l’agente avrebbe avuto accesso diretto al sistema informatico dell’ente e avrebbe annullato i verbali sfruttando le proprie credenziali, senza avviare alcuna procedura formale o motivazione documentata. Tra le sanzioni eliminate figurano 13 relative a membri della sua famiglia e 269 riconducibili ad altre due persone a lui vicine.
A far emergere il caso sono stati i controlli effettuati dagli stessi uffici comunali, che, riscontrando anomalie e scomparse sospette di verbali, hanno avviato una verifica incrociata sui flussi informatici. Gli esiti dell’indagine hanno portato all’avvio immediato del procedimento disciplinare e, infine, al provvedimento di licenziamento.
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha commentato con durezza: «Ha fatto bene il Comune ad agire con fermezza. I dipendenti pubblici infedeli sono un danno per tutta la collettività. Servono rigore e trasparenza nella gestione della cosa pubblica, altrimenti certi comportamenti rischiano di diventare prassi».
Il vigile, però, non ha accettato la decisione e ha già presentato ricorso al Tribunale del lavoro, contestando il provvedimento adottato dall’ente. La vicenda, dunque, non è ancora conclusa e si sposterà ora nelle aule giudiziarie.
