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Avella, – È stata inaugurata questa sera, presso la suggestiva Sala Alvarez del Comune di Avella, la mostra antologica dedicata al pittore avellano Carmine Guerriero, un omaggio intenso e commovente alla sua produzione artistica e alla sua storia personale. L’esposizione, curata dalla figlia Carmen Guerriero, resterà aperta al pubblico fino all’8 dicembre 2025.
La serata inaugurale, a cui hanno preso parte tral’altro per il Comune di Avella la dott.ssa Nelly Russo, il presidente del Gruppo Archeologico Pietro Luciano, della Proloco Agostino Vitale, al dott. Salvatore Guerriero di PMInternational, si è trasformata in un autentico viaggio nel mondo creativo dell’artista, guidata proprio dalla voce di Carmen, che ha saputo intrecciare le vicende biografiche del padre con l’evoluzione del suo linguaggio pittorico, dando vita a un racconto denso di emozione e di memoria familiare.
Un percorso artistico in tre fasi: dall’essenzialità del “piante nero” alla luce della fede
La mostra si apre con il primo periodo pittorico di Guerriero, definito da Carmen come il “periodo del bianco e nero”, caratterizzato da linee essenziali, tratto sintetico e atmosfere ridotte all’osso. Un’epoca di sperimentazione che culminò, nel 2006, in un importante riconoscimento nazionale per l’opera Il voluto, un profilo che molti anni dopo Carmen scoprì rappresentare il volto della madre.
Segue il periodo naturalista, nel quale il pittore abbraccia volumi morbidi, cromie più strutturate e una maturità tecnica evidente. In mostra appaiono paesaggi di Avella, vedute del castello e suggestioni romane, opere spesso presentate in mostre curate negli anni dall’amministrazione comunale.
A questa fase si affianca il ciclo dei tramonti, tele di grande formato che esplodono in colori vibranti e pennellate emotive. Sono opere nate in un momento delicato della vita di Guerriero: il suo pensionamento anticipato, vissuto come un passaggio complesso e tormentato, dal quale l’artista cercò risposte attraverso la pittura.
Il ciclo religioso: la rinascita spirituale dell’artista
Il punto di svolta arriva con un viaggio al Santuario di San Giovanni Rotondo insieme al figlio: un’esperienza che segna l’inizio del ciclo religioso, dominato da toni più distesi, atmosfere luminose e simboli di pace e speranza. Le opere che rappresentano padre Pio sono oggi in parte custodite nelle chiese di Avella e in parte nella casa di famiglia, una in particolare fu donata proprio al Santuario di San Giovanni Rotondo e oggi oggetto di devozione popolare.
Tra i lavori più toccanti spicca un originale Ecce Homo, rappresentato non nella sua interezza, ma attraverso il solo sguardo del Cristo: uno sguardo benevolo e umano, studiato per instaurare un dialogo diretto con chi osserva.
Le Madonne e il simbolo delle rose selvatiche
Una sezione speciale è dedicata alle Madonne con le rose, dove l’artista sceglie non la classica rosa da giardino, ma la rosa selvatica, spinosa ma intensamente profumata. Un fiore che Carmine raccoglieva ogni maggio per la moglie, ora trasformato in simbolo della vita autentica, dei valori familiari e dell’intimità affettiva.
Chiude il percorso il periodo della Natura morta, in cui frutti, acqua e olio compongono una meditazione sulla vita e sui suoi significati profondi. Colpisce l’assenza del vino, una scelta che richiama l’identità agricola di Avella e la volontà dell’artista di rappresentare un’esistenza semplice, genuina, essenziale.
Un’eredità artistica che parla ancora
La mostra alla Sala Alvarez non è soltanto un’esposizione di quadri, ma un atto d’amore verso un artista che ha saputo raccontare la propria interiorità attraverso colore, luce e simboli. Carmen Guerriero, con la sua testimonianza ricca di ricordi personali, restituisce al pubblico non solo l’abilità tecnica del padre, ma soprattutto la profondità di un uomo che ha attraversato la vita con sensibilità, tormento, fede e autenticità.
L’esposizione rimarrà visitabile fino all’8 dicembre 2025, offrendo alla comunità avellana e ai visitatori un’occasione unica per riscoprire l’opera e l’eredità di Carmine Guerriero, pittore che ha trasformato il proprio vissuto in una narrazione artistica ancora capace di emozionare.










