“Salute mentale, Ospedali Psichiatrici Giudiziari, Diritti Umani” se ne parla nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica.

Salute mentale, Ospedali Psichiatrici Giudiziari, Diritti Umani se ne parla nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica.

Nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica l’11 novembre 2014, si è svolto un incontro sulla “ Salute mentale,  Ospedali Psichiatrici Giudiziari, Diritti Umani ” con la presenza di Vito De Filippi Sottosegretario di Stato per la Salute ed Enrico Costa Vice Ministro della Giustizia .

 1.) La salute mentale è una della cause di disagio sociale che più preoccupa il cittadino, in genere l’opinione pubblica del nostro Paese, mentre le chiacchiere restano solo chiacchiere se non si attuano provvedimenti diretti ad una urgente riforma di questo ambito sanitario. 

Sono trascorsi 36 anni dall’emissione delle leggi 180 (quella che ha” ordinato” la chiusura degli ospedali psichiatrici ) e 833 (quella che ha “continuato” gli effetti negativi della 180),  ma restano invariate le necessità delle vecchie e nuove cronicità che richiedono interventi ad alta protezione sanitaria e legislativa.

 La paura e l’angoscia aumentano di pari passo nella nostra società con lo svilupparsi di menti psichicamente instabili tanto che il cittadino sta perdendo la fiducia nelle Istituzioni perché non si sente tutelato e garantito dalle gesta di questi poveri malati .

2.) L’abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari prevista per 2013, spostata al 2014 e rinviata all’aprile 2015.

La situazione allucinante in cui versano i 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari, simile a quella che avveniva negli ex “manicomi”, dove sono detenuti circa 1500 persone e dove circa il 40% potrebbero essere dimessi e con un sovrappopolamento aberrante ( non bisogna dimenticare che ancora oggi 2014 i giudici ne “condannano” i rei alla detenzione ), si continua a parlare invano, come è avvenuto l’11 novembre 2014 nella Commissione al Senato della Repubblica, senza agire con la dovuta urgenza dopo 36 anni dalla emissione della legge 180/1987 che aveva stabilito la chiusura di tutti gli Ospedali Psichiatrici, compreso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari !  Anche il Presidente della Repubblica li ha definiti “estremo orrore i residui OPG, inconcepibile in qualsiasi Paese appena civile, ma di fatto sono ancora aperti, malgrado che il 17 gennaio 2012 la Commissione Giustizia del Senato della Repubblica ne abbia stabilito la chiusura entro il 31 marzo 2013 !

 Le nostre Petizioni inerenti la riforma delle leggi 180 e 833/1978, ultima quella del 18 marzo 2013 al punto 11° richiede una definitiva progettazione per gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari adeguando la normativa penale a quella civile, in quanto quelle “leggi” non hanno distinto il malato mentale responsabile di atti criminosi da quello relativamente innocuo e la mancata totale chiusura degli OPG !

 Sono documenti quelli da noi prodotti e non chiacchiere “per chiedere ed esporre comuni necessità”, (come recita l’art.50 della Costituzione), che costituiscono una certa complessità e sono molto delicati che interessano non solo la qualità giuridica e squisitamente politica, ma etica le cui soluzioni sono di competenza delle Camere Legislative . Ci sorprendono quei rinvii di chiusura degli OPG .

Purtroppo oggi novembre 2014 si continua a dare ampia rilevanza al superamento dei “manicomi”, rispetto alla gravità dei malati sul territorio, mentre le famiglie, i “malati”, anche quelli in OPG, sono rimaste soli e questa situazione, urgente ed irrevocabile, ha una sua drammatica attualità e riscontri tragici, malgrado il gran clamore con ipocrisia, che si va instaurando con le sole parole, in Incontri Convegni Seminari, o che “ novelli imbonitori” si affacciano negli schermi televisivi ad ammonirci di belle parole, dimenticando che, non solo cani e gatti hanno diritto al rispetto, ma anche questi “reclusi” o “malati” quali esseri umani .

 3.) Per quanto si riferisce ai diritti umani è noto che questi vanno esaurendosi a causa della sordità delle Istituzioni che antepongono altre motivazioni in una galleria piena di disillusioni e di mancato rispetto.

Il tempo ha fin’ora dimostrato, in questo ambito, che sono passati molti anni e le risposte a quelle ”evenienze” avanzate ogni qual volta e da qualunque parte esse provengono, sono comunque portate ad ottenere risultati silenziosi, trascurabili e spesso insignificanti. Il mondo della sofferenza e quello cattolico non accettano la sconfitta fin’oggi registrata !E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza”.