Un appello da Avellino: riflessioni e impegni per il 2025

Un appello da Avellino: riflessioni e impegni per il 2025

“Il Lavoro stabile è lo strumento per fare comunità e dare dignità nelle aree interne della Campania e del Mezzogiorno, con servizi efficaci ed efficienti” _
In questi giorni post campagna elettorale regionale, sono usciti vari studi con dati interessanti che ben studiati supportano quanto detto in questi anni pre e post Covidi. In questo solco anche i dati CENSIS sulla situazione sociale del paese 2025 contenuti nel 59 rapporto.
Il lavoro resta la prima, fondamentale, domanda per ridurre le disuguaglianze sociali delle aree interne campane. Eppure il quadro che emerge dai dati Censis e Svimez è chiaro: cresce l’occupazione numerica ma aumenta il lavoro povero, si svuota il Mezzogiorno di giovani qualificati e si consolida una preferenza per il lavoro pubblico (46,4%), espressione di un bisogno di stabilità negata dal mercato privato.
Il Mezzogiorno forma tanti talenti ma, per la precarietà e la bassa retribuzione, li regala ad altri territori: 4,1 miliardi l’anno, secondo Svimez, è il costo dell’emigrazione dei giovani formati al Sud. In Campania ciò si traduce in comuni che perdono popolazione, competenze e produttività sociale. Solo un lavoratore privato su quattro si sente motivato e l’ambiente lavorativo è percepito salubre solo dal 38%. Dove manca fiducia nel futuro, la produttività crolla.
Le donne continuano a sostenere la maggior parte del lavoro invisibile: il 54,4% svolge da sola le mansioni domestiche e solo il 6,1% delle caregiver dichiara una salute molto buona. Il Mezzogiorno aggiunge una doppia penalità: meno servizi, meno lavoro stabile, più carichi familiari.
Mentre particolarmente interessante e di utilità civile e sociale i dati legati al lavoro nelle case di reclusione che è cresciuto del 44,6% in vent’anni, ma riguarda solo un detenuto su tre. Le politiche per l’inclusione e il reinserimento sono parte fondamentale di una visione progressista della legalità, per cui dare dignità ai carcerati con al certezza della pena aiuta lo Stato a non arretrare , riducendo il disagio e sterilizzando le attività delle associazioni mafiose.
La battaglia per il lavoro dignitoso nel Mezzogiorno e nelle aree interne è una esigenza costituente per l’Italia.
Affermare il valore e principio costituzionale per il lavoro come appartenenza, dignità, cittadinanza e non mera merce..
Le aree interne non chiedono elemosina ma strumenti per far restare i giovani. Il lavoro dignitoso è il primo di questi strumenti: senza di esso nessuna riforma potrà invertire la rotta.
Tutti gli studi e rapporti che in questo fine anno stanno uscendo ci danno, confermano quanto da anni diciamo e che ha ben recepito il neo presidente della Regione Campania Roberto Fico. Questa è la sfida per l’Irpinia e le aree interne della Campani: rimettere il lavoro al centro della politica, della produttività, della giustizia sociale, legando ad azioni concrete per erogare servizi efficaci ed efficienti ai cittadini.
Con Stima Franco Fiordellisi