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Il 13 settembre 1997 il mondo intero volse lo sguardo a Calcutta, dove si tennero i solenni funerali di Madre Teresa di Calcutta, scomparsa il 5 settembre 1997 all’età di 87 anni. La piccola suora di origini albanesi, fondatrice delle Missionarie della Carità, divenuta simbolo vivente della carità cristiana e premio Nobel per la Pace (1979), ricevette un addio senza precedenti, paragonabile a quello riservato a leader mondiali.
Una cerimonia di Stato
Il governo indiano decise di onorarla con esequie di Stato, un riconoscimento eccezionale per una religiosa cattolica in un Paese a maggioranza induista.
La bara, avvolta nella bandiera indiana, fu trasportata su un affusto di cannone trainato da cavalli, lo stesso usato per i funerali di Mahatma Gandhi e Jawaharlal Nehru.
La cerimonia si svolse allo stadio Netaji Indoor di Calcutta, addobbato con fiori e simboli religiosi, alla presenza di decine di migliaia di fedeli.
La folla e i leader del mond
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Alle esequie parteciparono capi di Stato, leader religiosi e diplomatici da tutto il mondo:
Rappresentanti del Vaticano, guidati dal cardinale Angelo Sodano.
La first lady statunitense Hillary Clinton.
Sonia Gandhi, leader del Congresso indiano.
Autorità politiche, religiose e civili di ogni credo.
All’esterno, una folla immensa di poveri, malati, bambini e volontari – coloro che Madre Teresa aveva servito per tutta la vita – si radunò in silenzio, pregando e piangendo.
Un addio ecumenico
Il funerale ebbe un carattere ecumenico e interreligioso:
Preghiere cattoliche si alternarono a letture induiste, musulmane e sikh.
Il messaggio era chiaro: Madre Teresa apparteneva non solo alla Chiesa cattolica, ma a tutta l’umanità.
Papa Giovanni Paolo II inviò un messaggio in cui la definiva “icona vivente della compassione di Cristo”.
Sepoltura e memoria
Al termine della cerimonia, la bara fu portata nella casa madre delle Missionarie della Carità, in via Lower Circular Road, dove Madre Teresa venne sepolta. La sua tomba, semplice e sobria, divenne subito luogo di pellegrinaggio.
Nel 2003 fu proclamata Beata da Giovanni Paolo II e nel 2016, sotto Papa Francesco, venne canonizzata Santa Teresa di Calcutta.
L’eredità spirituale
Il funerale del 13 settembre 1997 non fu soltanto un momento di dolore, ma una celebrazione universale di un’esistenza interamente donata agli ultimi.
Il mondo ricordò non solo la suora dal sari bianco bordato d’azzurro, ma il simbolo universale della carità e della dignità umana.
