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RAMSTEIN (Germania Ovest), 28 agosto 1988. Doveva essere una domenica di festa, con migliaia di persone accorse alla base aerea NATO per assistere alle acrobazie dei migliori team di volo del mondo. Si trasformò invece in una delle più gravi tragedie dell’aviazione militare in tempo di pace.
Alle ore 15:44, durante l’esibizione delle Frecce Tricolori, tre velivoli si scontrarono in volo nel corso della celebre manovra “cardioide”. In pochi istanti, le scie tricolori lasciarono spazio a una pioggia di fuoco: un aereo cadde direttamente tra la folla assiepata lungo le piste, causando un immediato massacro.
La dinamica dello scontro
La pattuglia acrobatica italiana stava completando una figura spettacolare, incrociando i velivoli a bassa quota. Per una tragica fatalità, il velivolo “solista” urtò due compagni di formazione. I tre mezzi esplosero in volo, mentre uno precipitò tra il pubblico.
Il bilancio fu drammatico: 69 morti, tra cui piloti e spettatori, e oltre 300 feriti, molti dei quali riportarono gravi ustioni. Le immagini, riprese da spettatori e televisioni, fecero il giro del mondo e scossero l’opinione pubblica internazionale.
Il dopo tragedia
Nei minuti successivi si scatenò il caos: urla, fiamme, soccorritori improvvisati che cercavano di salvare chi era rimasto intrappolato tra le macerie e i rottami in fiamme. I mezzi di soccorso tedeschi e americani intervennero in forze, ma la scena rimase impressa come un incubo collettivo.
La tragedia di Ramstein aprì un ampio dibattito sulla sicurezza degli air show. In Germania vennero imposte regole più severe per la distanza tra le aree riservate al pubblico e le zone di manovra, mentre in Italia e nel mondo intero furono riviste procedure e autorizzazioni per le pattuglie acrobatiche.
La memoria
A distanza di anni, Ramstein resta una ferita aperta. Ogni anniversario è occasione di ricordo per le vittime innocenti e di riflessione sui rischi legati agli spettacoli aerei.
Le Frecce Tricolori, simbolo dell’eccellenza italiana, sopravvissero a quella pagina buia, ma da allora il nome “Ramstein” resta legato a uno dei giorni più tragici della loro storia.
