Il Procuratore Gratteri a Cimitile: Un Impegno costante contro le Mafie”

Il Procuratore Gratteri a Cimitile: Un Impegno costante contro le Mafie

Nella suggestiva cornice della Parrocchia di San Felice in Principis, Cimitile ha avuto l’onore di ospitare il Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, per discutere del suo ultimo libro “Il Grifone”. Quest’opera affronta il tema del nuovo modus operandi delle organizzazioni criminali quali la camorra, la mafia e la ‘ndrangheta, che sfruttano le tecnologie informatiche per condurre i loro affari.

All’evento hanno presenziato figure di rilievo, tra cui il sindaco del comune di Cimitile, Filomena Balletta, il presidente del premio Cimitile, Felice Napolitano, il presidente dell’associazione III Millennio, Elia Alia, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola avv Arturo Rianna e il parroco don Giovanni Mercogliano. La moderatrice Autilia Napolitano ha condotto il dibattito, ponendo domande al Procuratore Gratteri.

Gratteri ha aperto il suo intervento sottolineando il suo approccio agli strumenti digitali: “Non ho social, ma studio i social”. Ha evidenziato come le organizzazioni criminali utilizzino i social media per pubblicizzarsi e comunicare, sostituendo le sponsorizzazioni delle squadre di calcio degli anni ’90. In passato, i mafiosi mostravano la loro presenza durante le processioni religiose per affermare la propria forza, donando denaro alla chiesa in cambio di favori.

Oggi, con l’avvento di piattaforme come Facebook e TikTok, le organizzazioni criminali si vantano di lusso e potere attraverso post di auto di lusso, vestiti costosi e orologi di marca. Gratteri ha ammonito sul pericolo che i giovani cadano nella rete della criminalità online e ha sottolineato l’importanza della vigilanza genitoriale.

Il Procuratore ha anche parlato della sua esperienza a Napoli, sottolineando il ruolo fondamentale della collaborazione con la polizia giudiziaria per combattere il crimine organizzato. Ha espresso preoccupazione per le restrizioni imposte dalla riforma Cartabia sulle intercettazioni, sottolineando l’importanza della trasparenza nell’informare il pubblico sulle operazioni giudiziarie.

Gli alunni delle scuole del territorio hanno avuto l’opportunità di prendere la parola e interloquire direttamente con il Procuratore Gratteri, ponendo domande e ricevendo risposte illuminanti. Questo scambio diretto ha offerto loro una preziosa occasione per approfondire la comprensione della realtà criminale e per cogliere l’importanza del ruolo della giustizia nel contrastarla.

Le domande dei giovani hanno spaziato su una vasta gamma di argomenti, dall’impatto delle nuove tecnologie sul crimine organizzato alla responsabilità individuale nel contrastare la criminalità. Il Procuratore Gratteri, con la sua esperienza e competenza, ha saputo rispondere in modo chiaro e coinvolgente, incoraggiando gli studenti a essere consapevoli dei pericoli del mondo criminale e a impegnarsi per un futuro più sicuro e giusto.

Questo dialogo tra il Procuratore e gli studenti ha contribuito a sensibilizzare le giovani menti sulla complessità della criminalità organizzata e sull’importanza della legalità e della giustizia nella costruzione di una società migliore. Inoltre, ha fornito loro uno spazio per esprimere le proprie domande, dubbi e preoccupazioni, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo sulla questione.

Il Procuratore Gratteri ha affrontato con franchezza e pragmatismo le domande poste dagli studenti, offrendo spunti di riflessione profondi e pragmatici.

Sulla questione delle babygang, ha suggerito un approccio di indifferenza, intendendo con ciò che non bisogna alimentare l’attenzione e la glorificazione nei confronti di tali fenomeni, ma piuttosto contrastarli con azioni concrete e educative.

Riguardo al ricordo delle vittime delle mafie e di altre forme di criminalità, ha sottolineato l’importanza di non limitarsi a commemorare solo nei giorni prestabiliti, ma di mantenere viva la memoria delle vittime attraverso azioni quotidiane di sensibilizzazione e educazione.

Sui progetti educativi nelle scuole, Gratteri ha proposto di privilegiare iniziative che coinvolgano i ragazzi in comunità terapeutiche e incontri con persone che hanno vissuto esperienze legate alla tossicodipendenza. Questi progetti, secondo il procuratore, sono fondamentali per sensibilizzare e prevenire il coinvolgimento dei giovani nel mondo della droga.

Sulla difesa dalle mafie internazionali, ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale e ha espresso la visione di un’Europa federale come strumento efficace per contrastare il potere delle multinazionali che operano al di là dei confini nazionali, spesso eludendo le leggi fiscali e influenzando le politiche a livello globale.

Le risposte del Procuratore Gratteri evidenziano la complessità delle sfide legate alla criminalità organizzata e la necessità di adottare approcci multidimensionali e collaborativi per affrontarle con successo.

Il Procuratore Gratteri ha affrontato la questione della paura delle mafie con una prospettiva coraggiosa e determinata, sottolineando l’importanza di concentrarsi sul servizio alla comunità e sull’aiuto alle persone vulnerabili. Ha chiarito che la paura può essere superata attraverso l’impegno costante e la convinzione che il proprio lavoro sia significativo e prezioso nella lotta contro la criminalità.

Riguardo alla dichiarazione del ministro riguardo al controllo dei telefoni, Gratteri ha ribadito l’importanza di informarsi adeguatamente prima di esprimere opinioni su questioni così delicate e complesse. Ha evidenziato la necessità di coinvolgere esperti e studiosi del settore nella formulazione di politiche e riforme, sottolineando l’importanza di un approccio informato e basato sulla conoscenza approfondita della materia.

Le risposte del Procuratore Gratteri evidenziano la sua determinazione nel combattere la criminalità organizzata e la sua fiducia nell’importanza del servizio pubblico e della collaborazione costruttiva tra istituzioni e esperti per affrontare con successo le sfide della giustizia e della sicurezza pubblica.

Dopo un dibattito avvincente e illuminante, il Procuratore Gratteri ha dedicato del tempo prezioso per firmare le copie del suo libro, offrendo ai partecipanti l’opportunità di portare a casa una testimonianza tangibile del loro incontro. Questo gesto non solo ha reso tangibile il ricordo dell’evento, ma ha anche permesso ai presenti di approfondire ulteriormente le tematiche trattate nel libro e di riflettere sulle parole e le idee condivise durante il dibattito. La firma del Procuratore ha aggiunto un tocco personale e autentico all’esperienza complessiva, rafforzando il legame tra il pubblico e il suo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata.


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