“ACCADDE OGGI”. 1° agosto 1936, Berlino 1936: i Giochi Olimpici sotto l’ombra della svastica

ACCADDE OGGI. 1° agosto 1936, Berlino 1936: i Giochi Olimpici sotto l’ombra della svastica

1° agosto 1936 – Davanti a uno stadio gremito da oltre 100.000 spettatori e con le bandiere olimpiche che sventolano accanto a svastiche rosse, si aprono ufficialmente i Giochi della XI Olimpiade a Berlino. A presenziare la cerimonia è Adolf Hitler, Führer della Germania nazista, che pronuncia le parole rituali: “Dichiaro aperti i Giochi Olimpici di Berlino, celebrati sotto gli auspici del Comitato Olimpico Internazionale”.

È l’inizio di una delle Olimpiadi più controverse della storia.

Una vetrina costruita per il mondo

Per la Germania hitleriana, i Giochi rappresentano un’occasione d’oro: un’enorme operazione di propaganda orchestrata dal ministro Joseph Goebbels per mostrare al mondo l’immagine di un Paese moderno, efficiente e “pacifico”. Vengono rimossi temporaneamente i cartelli antisemiti dalle vie principali di Berlino, mentre i giornali tedeschi evitano toni apertamente razzisti per tutta la durata della manifestazione.

L’architettura dello Olympiastadion, la coreografia marziale della cerimonia d’apertura e l’introduzione della torcia olimpica — trasportata per la prima volta da Olimpia fino allo stadio — contribuiscono a costruire una scenografia maestosa e inquietante, che non lascia spazio al caso.

L’ideologia tra le corsie

Il sogno nazista di dimostrare la presunta superiorità della razza ariana viene però incrinato sin dai primi giorni. A rubare la scena sarà Jesse Owens, atleta afroamericano che conquisterà quattro ori — nei 100 metri, 200 metri, salto in lungo e staffetta 4×100 — mandando in frantumi il mito della supremazia bianca davanti agli occhi dello stesso Hitler.

La presenza di Helene Mayer, schermitrice tedesca di origini ebraiche, è un altro simbolo ambiguo: ammessa nella squadra solo per motivi propagandistici, salirà sul podio per ricevere l’argento facendo il saluto nazista, tra polemiche internazionali.