
Monteforte Irpino (AV), 28 luglio 2025 – Sono passati dodici anni da quella sera terribile del 28 luglio 2013, quando un pullman, carico di pellegrini di ritorno da una gita, precipitò per oltre 30 metri dal viadotto Acqualonga, sull’autostrada A16 Napoli–Canosa, nel territorio di Monteforte Irpino.
Erano circa le 20:30 quando, per cause che poi furono accertate dalla magistratura, il mezzo perse il controllo, sfondò il guardrail e finì nel vuoto, provocando una delle più gravi tragedie stradali nella storia italiana recente.
Un intervento disperato: tra macerie, lamiere e speranza
I Vigili del Fuoco accorsero immediatamente sul luogo del disastro, lavorando senza sosta per tutta la notte. Tra le lamiere contorte e la devastazione, riuscirono a salvare 10 persone, mentre per altre 38 non ci fu nulla da fare.
Una scena apocalittica, impressa per sempre nella memoria di chi intervenne, dei familiari e dell’intera comunità irpina, sconvolta da un dolore che, anche dopo dodici anni, non si è mai del tutto rimarginato.
Il dovere della memoria
Oggi, 28 luglio 2025, il pensiero va a tutte le vittime e ai loro familiari, colpiti da una perdita improvvisa e straziante. Ricordare questa tragedia non è solo un dovere morale, ma anche un atto di rispetto verso chi non c’è più e verso chi, ancora oggi, porta le cicatrici di quel giorno.
Una ferita collettiva
Il disastro di Acqualonga rimane un simbolo della fragilità umana e della necessità di garantire sicurezza sulle strade. Ogni anno, in questo giorno, si rinnovano silenzio, dolore e commozione. Le commemorazioni e i messaggi di cordoglio che arrivano da ogni parte d’Italia testimoniano che nessuno è stato dimenticato.