Sperone – Questa sera, alle ore 20:30, presso la Pasticceria Napolitano, il Comitato Civico E(A) Vitiamolo si riunirà pubblicamente per presentare le nuove iniziative in programma, a un anno dalla sua costituzione. Un appuntamento importante, sentito, che vuole rilanciare una battaglia di civiltà: salvare la tratta ferroviaria Baiano-Napoli dall’abbandono e dall’indifferenza.
Nato dall’impegno di cittadini stanchi di assistere passivamente al degrado di un servizio essenziale, il comitato si è imposto negli ultimi mesi come unico punto di riferimento per centinaia di pendolari abbandonati da istituzioni locali sempre più silenziose e distanti. A guidare questo fronte di resistenza civile è il Dott. Salvatore Alaia, già sindaco di Sperone per due mandati, da sempre in prima linea nelle battaglie sociali del territorio.
“Non possiamo più tollerare -dichiara Alaia -che un diritto come quello alla mobilità venga sistematicamente calpestato. La Baiano-Napoli è diventata il simbolo di un disservizio cronico, di una sciatteria istituzionale che mortifica cittadini, studenti, lavoratori. Ecco perché, dopo aver bussato a tutte le porte, abbiamo deciso di rivolgerci anche alla Procura di Napoli per denunciare le storture inaccettabili di un sistema ormai fuori controllo.”
Accanto a lui, il portavoce Luigi Peluso, che richiama all’unità e al coraggio di chi non vuole arrendersi: “È ora che le istituzioni locali smettano di tacere. Serve un fronte comune per ottenere ascolto e rispetto. Il vostro silenzio è complicità.”
Durante l’incontro di questa sera verranno illustrate le prossime azioni pubbliche del comitato, le iniziative di sensibilizzazione, e le nuove richieste formali che saranno avanzate agli organi competenti. Non mancheranno momenti di confronto con cittadini, studenti e pendolari, in un clima di ascolto e partecipazione.
Quella di E(A) Vitiamolo non è solo una protesta: è un grido di dignità che parte da Sperone e parla a tutta l’area vesuviana e irpina. Perché un territorio senza trasporti è un territorio condannato all’isolamento e al declino. E il tempo dell’attesa, ormai, è finito. 
