Reversibilità in pericolo. Paternostro (SCSD), da previdenza ad assistenza: il massacro e’ servito.

Reversibilità  in pericolo. Paternostro (SCSD),  da previdenza ad assistenza: il massacro e’ servito.

 

E’ deflagrata, come una bomba ad altissimo potenziale, la notizia che  la pensione di “reversibilità”, è a rischio, un rischio serio, che può cancellare o decurtare la  “reversibilità”, ad un numero enorme di vedove  e vedovi. Tutto è iniziato quando alla Commissione lavoro  è approdato, pochi giorni or sono, un disegno di legge  delega, contro la povertà, in apparenza ricco di buoni propositi, ma da una lettura più attenta, emerge un pericolo “sforbiciata” o, addirittura, cancellazione, di un numero enorme di pensioni di  “reversibilità”, per coniugi superstiti ed altri aventi diritto. – Così ha dichiarato la Segretaria Nazionale  del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD) Anna Paternostro –  La “reversibilità” viene considerata “assistenza” ed in quanto tale, legata al reddito ISEE. Viene preso in considerazione il reddito familiare ed allora, scatta il trappolone: basta avere una casa di proprietà, abitare con  un figlio che lavora ecc., per  rischiare di veder pesantemente tagliata o, addirittura, azzerata, la pensione di reversibilità. La pensione di “reversibilità – ha continuato Paternostro – deriva da pesanti contributi, pagasti per decenni, non è un regalo o una gentile concessione. Cosa c’entra l’assistenza? Certo, giustamente, se questa assurdità giuridica dovesse  “passare”, vi sarebbero tantissimi  e sacrosanti ricorsi. Il SCSD – ha rimarcato Paternostro – si chiede, se è giusto che in questo Paese, i diritti dei cittadini possano essere  decurtati, cancellati, secondo gli umori del governo di turno.  Che Paese è quello dove i diritti sono tenuti continuamente in forse? Si tratta, indubbiamente, di una vicenda assurda e gravissima. La misure allo studio  non varrebbero  per il passato. A parte  il fatto  che è una vergogna comunque, chi assicura che, alla prova dei fatti, poi  sarà veramente così? E’ l’idea stessa  che una persona che ha perso il coniuge, possa essere costretta a vivere nell’indigenza, a far rabbrividire. Si può perdere la “reversibilità” perché si ha una casa?  Certo, il “coniuge superstite”, può mangiare i mattoni!!! Il Governo – ha concluso Paternostro – invece che colpire i diritti dei cittadini, farebbe molto bene a tagliare gli sprechi e le ruberie…..troppo difficile? Forse è più facile  mettere le “mani in tasca” a persone anziane,  deboli e malate?

Roma, 15 febbraio 2016.  (L’addetto stampa Rosa De Stefano)