NOLA, VITERBO, PALMI CALABRO E SASSARI: istituito dal Mibac il coordinamento istituzionale

NOLA, VITERBO, PALMI CALABRO E SASSARI: istituito dal Mibac  il coordinamento istituzionale

NOLA, VITERBO, PALMI CALABRO E SASSARI: istituito dal Mibac  il coordinamento istituzionaleIl decreto firmato dal Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, contempla la valorizzazione delle macchine scenografiche a spalla, la cui millenaria storia è tra le più significative testimonianze delle tradizioni del Sud. L’organismo è stato varato in pieno accoglimento dell’ordine del giorno proposto dei parlamentari del Partito democratico, Massimiliano Manfredi, Alessandro Mazzoli, Demetrio Battaglia e Giovanna Sanna. E’ un fattore di rilevante valore aggiunto, che integra la grande portata del simbolico sigillo-blù, con cui a Baku il 4 dicembre scorso l’ Unesco ha conferito ai Gigli, alla Grande macchina di Santa Rosa, alla Varia e alla Faradda di li candareri il riconoscimento d’appartenenza al patrimonio della cultura immateriale dell’umanità.

NOLA, VITERBO, PALMI CALABRO E SASSARI: istituito dal Mibac  il coordinamento istituzionaleTre città di profilo continentale, Nola, Viterbo e Palmi Calabro, una di dimensione insulare, Sassari, in terra di Sardegna. E, tra loro, vari elementi di comune connotazione d’identità, da quelli geografici, ancorati alla grande matrice di civiltà, qual è stata – ed è- l’area del Mediterraneo, a quelli di spiccata “appartenenza” al profondo Sud, fatta eccezione per la “Città dei papi” nell’Alto Lazio, tra le più interessanti e dinamiche realtà della Tuscia, splendido territorio per i magnifici e compositi scenari paesaggistici e per le tante testimonianze di interesse storico-artistico ed archeologico, che esibisce e che raccontano di eccellenti tecniche costruttive di edifici e manufatti, oltre che di pregevoli attitudini per le artistiche lavorazioni artigianali del ferro e del legno, con cui si distinguevano le antiche popolazioni dell’area.
NOLA, VITERBO, PALMI CALABRO E SASSARI: istituito dal Mibac  il coordinamento istituzionaleE’ un ricco campo d’interazioni, quello che prospettano le Quattro città, con popolazione di oltre 30 mila abitanti ciascuna, tranne Viterbo, che veleggia verso i 65 mila abitanti, per la sollecita premura di riscoperta della propria storia e del proprio patrimonio culturale. E il fattore di aggregazione in questo insolito, per quanto innovativo itinerario di esplorazione e di conoscenza, viene fornito dalle tradizioni, in cui si specchia il folklore delle Quattro magnifiche, nell’impegno già in atto scambievoli rapporti, per realizzare il sistema a rete delle macchine scenografiche a spalla; un sistema di promozione delle singole manifestazioni di festa, in cui si esprime l’autenticità popolare delle città, con le peculiarità del genius loci, attraverso le simbologie e i linguaggi formatisi nel tempo, ma anche e soprattutto per rapportarle tra loro in una visione d’insieme, in grado di superare la ristretta ed angusta visuale…del campanile localistico. Ed è la visione d’insieme, che aiuta a meglio comprendere e meglio identificare i valori dei territori e delle comunità cittadine attraverso il cammino dei tempi. E’ la visione, per la quale il locale si valorizza nella sfera globale, sotto tutte le latitudini e nella dimensione multiculturale.
In prima battuta e in apparenza, l’approccio per la “costruzione” del sistema a rete delle Grandi macchine di festa, è stato considerato velleitario per una “mission impossible” , in realtà il progetto di riferimento era di buona fattura sul piano dell’elaborazione concettuale e delle finalità davvero di ampio respiro, ma soprattutto ben praticabili.. E la fase attuativa del progetto, tassello dopo tassello, è stata vissuta con attiva sensibilità storico-culturale e sociale nelle realtà civili delle Quattro magnifiche con varietà di manifestazioni, con il diretto coinvolgimento delle civiche amministrazioni, delle associazioni d’impegno socio-culturale e dei gruppi di volontariato, con il supporto costante del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo e con la coordinazione della professoressa Patrizia Nardi, l’ideatrice della Rete.
E’ stato un lungo itinerario, che si è esaurito il 4 dicembre del 2013, a Baku,la capitale dell’ Azerbeijan, con la cerimonia ufficiale dell’attribuzione del sigillo-blù, il simbolico riconoscimento, con cui l’ Unesco ha inserito il sistema delle macchine di festa a spalla nella prestigiosa lista del patrimonio dei beni della cultura immateriale dell’umanità. Un “punto di partenza” stimolante ed impegnativo, che ha aperto per Nola, Viterbo, Palmi Calabro e Sassari lo scenario della ribalta internazionale sui versanti dell’attrazione turistica, in ragione della loro storia e del loro folclore, i cui le grandi macchine scenografiche sono un’eloquente rappresentazione, specchio e riflesso, per lo più, dei culti arborei molto praticati negli scorsi millenni proprio nell’area mediterranea. E’ l’apertura dello scenario, che le libera dal guscio del localismo e del deteriore “provincialismo” , ma è anche e soprattutto straordinaria opportunità di crescita culturale, con potenziali ricadute economiche, a patto che si realizzino le condizioni per il salto migliorativo di qualità rispetto all’esistente, nella coerente aderenza alla tradizione e senza cedimenti ad indebite quanto anomale contaminazioni.