NOLA. Urbanistica: riadozione della variante tecnica per interventi di demolizione e ricostruzione nel centro storico di Nola

NOLA. Urbanistica: riadozione della variante tecnica per interventi di demolizione e ricostruzione nel centro storico di Nola

di Maurizio Barbato  www.mauriziobarbato.it

 Dopo la fumata nera della prima proposta, arenatasi per decorrenza dei termini, è stato nuovamente avviato l’iter di adozione della variante tecnica degli artt. 8 e 9 delle norme tecniche di attuazione, allegate al vigente Piano Regolatore Generale di Nola. Ricordiamo che la variante urbanistica in corso riguarda la modifica della normativa di attuazione relativa alle Zone A (centro storico) e alle Zone B (edificata satura), aprendo agli interventi di demolizione e ricostruzione oggi impediti in tali zone dalla norma vigente.

La pregressa proposta è stata oggetto , da parte dell’ufficio pianificazione  del comune di Nola, “di ulteriore analisi anche a seguito della vivace partecipazione …. ….. di associazioni, professionisti e liberi cittadini” che hanno presentato osservazioni. A tal proposito rammentiamo che la precedente versione, confusa e con qualche refuso, consentiva la demolizione e la ricostruzione di edifici, siti in zona A, rientranti in casi di ampia discrezionalità, costituendo un rischio per la tutela del patrimonio storico ed artistico.

Va rilevato che, rispetto alla prima versione, la norma in variante ora proposta è più dettagliata e lascia meno margini di discrezionalità, riconoscendo la necessità di assicurare maggiore salvaguardia e conservazione per il centro storico dove vi è per lo più edilizia di pregio.

Resta, tuttavia, ancora indefinita la questione relativa al censimento degli edifici e dei monumenti di pregio artistico, storico, architettonico e ambientale e degli interventi su di essi ammissibili. Tale attività risulta prioritaria soprattutto alla luce dell’ulteriore elemento di qualificazione del centro storico di Nola, posto implicitamente sotto l’egida dell’UNESCO costituendo il contesto in cui si svolge la millenaria Festa dei Gigli.

E’ vero che in zona A sono presenti aree degradate su cui è necessario intervenire  e che richiedono, pertanto, azioni per favorire investimenti ma agire sulle condizioni al contorno, piuttosto che sulla norma, potrebbe costituire una efficace alternativa.

Realizzare interventi per il miglioramento di viabilità, traffico, decoro, pulizia, servizi porterebbero il privato a prendere coscienza del suo stato di cittadino incentivandolo alla riqualificazione e, nel contempo, costituirebbe, probabilmente, un forte richiamo per investitori.

Ripiegare solo su logiche di  premialità lunardiana determina, invece,   interventi a breve termine privi di effetti positivi per la città e che si concretizzano con la mera  sostituzione di  edifici storici, potenziale valore aggiunto per il tessuto urbano, con nuovi edifici che scimmiottano i precedenti e che saranno inseriti, comunque, in un contesto degradato.

Sono in corso i termini per la presentazione delle osservazioni.