Napoli-Cagliari: il pallone che racconta due anime. Le probabili formazioni

Napoli Cagliari: il pallone che racconta due anime. Le probabili formazioni

Al Maradona non serve guardare il tabellone per capire che aria tira. C’è il Napoli di Conte, fatto di muscoli e disciplina, e c’è il Cagliari di Pisacane, che porta con sé l’odore salmastro del mare e la faccia dura di chi non ha paura di farsi male.

Conte non inventa: Meret tra i pali, Di Lorenzo in cattedra, Rrhamani e Juan Jesus a far da guardiani, Spinazzola che ruba la scena a Olivera. In mezzo il ferro di Anguissa e la bussola di Lobotka. Poi la trequarti che sa di mercato globale: Politano, McTominay e soprattutto De Bruyne, il signore del tempo, arrivato qui a insegnare calcio con l’aria di chi sembra nato per dettare l’ultimo passaggio. Davanti a tutti Lucca, torre d’Italia che sogna di diventare cannoniere.

Pisacane, invece, gioca di cuore. Caprile in porta a parare anche il vento, Mina e Luperto a mordere le caviglie, Obert che corre più per istinto che per mestiere. Zappa e Palestra spingono, Deiola, Prati e Adopo si sporcano le mani. Folorunsho è il ragazzo di strada che illumina le notti difficili, e Sebastiano Esposito è il simbolo perfetto di questo Cagliari: giovane, inquieto, sfrontato.

E qui entra in scena la deformazione del calcio: ogni allenatore diventa caricatura di sé stesso. Conte sembra un generale prussiano in giacca sportiva, che costruisce trincee invece di squadre; Pisacane pare ancora con i parastinchi addosso, uno che dalla panchina urla come se fosse in campo, più difensore che tecnico. Anche i giocatori, nel riflesso dello stadio, si trasformano: Lucca diventa un campanile, De Bruyne un orologiaio fiammingo, Esposito un ragazzino di quartiere che ha rubato il pallone e non lo restituisce più.

Napoli-Cagliari, allora, non è una semplice partita: è il contrasto tra l’ordine geometrico di Conte e il coraggio anarchico di Pisacane. Uno cerca la perfezione, l’altro la scintilla. Il pubblico farà il resto, perché il Maradona non è uno stadio: è un tribunale popolare, che applaude e condanna con la stessa ferocia.

Il pallone rotolerà alle 20.45, ma la storia è già cominciata: il calcio, come sempre, è la più grande deformazione della realtà.

Le formazioni ufficiali

Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Rrhamani, Juan Jesus, Spinazzola; Anguissa, Lobotka; Politano, De Bruyne, McTominay; Lucca.

Cagliari (3-5-1-1): Caprile; Mina, Luperto, Obert; Zappa, Deiola, Prati, Adopo, Palestra; Folorunsho; Esposito.