Crescita della birra in Europa: Germania in testa, Spagna seconda, l’Italia resiste tra flessioni e innovazione

Crescita della birra in Europa: Germania in testa, Spagna seconda, l’Italia resiste tra flessioni e innovazione

La birra continua a conquistare i consumatori europei, tra produzioni industriali e microbirrifici in espansione. Secondo il rapporto Eurostat, nel 2024 i paesi dell’Unione Europea hanno prodotto complessivamente 34,7 miliardi di litri di birra: 32,7 miliardi con gradazione alcolica superiore allo 0,5% e 2 miliardi di litri con gradazione inferiore o analcolica. Rispetto al 2023, la birra alcolica cresce dello 0,6%, mentre quella a bassa gradazione registra un balzo dell’11,1%.

La classifica dei produttori europei

La Germania conferma il suo primato con 7,2 miliardi di litri, pari al 22,2% della produzione totale dell’UE. Seguono la Spagna, seconda con 4 miliardi di litri (12,3%), e la Polonia (10,6%). Percentuali a una cifra per Paesi Bassi (6,8%) e Belgio (6,3%). Sul fronte delle esportazioni, la leadership spetta ai Paesi Bassi, seguiti da Germania, Belgio, Repubblica Ceca e Irlanda.

Il caso Italia

L’Italia, dopo un decennio di crescita e la ripresa post-pandemica, registra una flessione dei principali indicatori: produzione -1,27%, consumi -1,54%, export -7,82% e importazioni -4,95%. Nonostante il calo, il settore mantiene solide basi grazie alle aziende associate ad Assobirra, che coprono oltre il 92% della produzione nazionale e continuano a investire circa 100 milioni di euro l’anno in innovazione, sostenibilità e sviluppo.
• Produzione 2024: 17,2 milioni di ettolitri (-1,27% rispetto al 2023)
• Consumi 2024: 21,5 milioni di ettolitri (-1,54%), con calo del consumo pro capite a 36,4 litri
• Importazioni: 400 mila ettolitri (-4,95%), principalmente dalla Germania (44,7%)
• Export: 3,3 milioni di ettolitri (-7,82%), in crescita verso Stati Uniti (+12,7%), Albania (+27%) e Paesi Bassi (+6,6%)

La distribuzione dei consumi mostra un incremento del fuori casa (38,5% vs 37,6% nel 2023), mentre la GDO cala leggermente (61,5% vs 62,4%). Le accise superano 714 milioni di euro, +20 milioni rispetto al 2023. Da segnalare la crescita delle birre low e no alcol, che rappresentano il 2,11% dei consumi, in aumento del 13,4%, confermando l’attenzione del settore verso stili di vita più salutari. Sul territorio, oltre mille micro e piccoli birrifici, spesso agricoli, contribuiscono a diversificare il mercato.

Spagna: birra alcolica e analcolica in crescita

La Spagna conferma il secondo posto europeo nella produzione di birra alcolica con 4 miliardi di litri (12,3% della produzione UE), ma eccelle soprattutto nel segmento analcolico, di cui è il primo consumatore europeo con il 25% del totale UE. Il consumo di birra analcolica cresce del 4%, rappresentando oggi il 14% del totale consumato e il 16% nel canale domestico.

Il settore delle birre artigianali è in rapida espansione: tra il 2015 e il 2019 la produzione è aumentata quasi dell’80%, passando da 12,4 a 22,4 milioni di litri, con prezzi superiori alla birra convenzionale. Le grandi marche hanno diversificato l’offerta: Alhambra propone oltre dieci varianti, dalle classiche alle IPA e analcoliche; Victoria amplia la gamma con birre scure, di frumento, tostate e analcoliche; Estrella Galicia include anche birre senza glutine.

Infine, la Spagna figura tra i principali importatori europei di birra alcolica, con quasi 600 milioni di litri, a pari merito con la Germania e subito dopo l’Italia.