CONTRADA: I Talentozero presentano il docufilm “ Il Carmelitano”

CONTRADA: I Talentozero presentano il docufilm “ Il Carmelitano”

CONTRADA: I Talentozero presentano il docufilm “ Il Carmelitano”La Compagnia teatrale Talentozero” e’ lieta di presentare per il giorno 9 Luglio c.a. alle ore 20.30 presso la Chiesa del Carmine di Contrada , il docufilm “Il Carmelitano” ispirato alla figura del carmelitano Padre Alberto Bellotta,. La proiezione del Docufilm sarà preceduta da una breve conferenza cui prenderanno parte: Vincenzo Bruno della Pro Loco Contrada, moderatore Michele Urciuolo associazione TalentoZero, regista Gaetano Gaeta storico e il reverendo Don Michele Ciccarelli  parroco di Contrada

Il lavoro è stato prodotto da Talentozero associazione culturale teatrale di Contrada che da oltre 10 anni si occupa di teatro e che si spera possa progredire sempre più la propria attività signorile educativa  e di accrescimento per le locali comunità.

La realizzazione del docufilm ha visto impegnati circa 100 figuranti che dopo un anno di  intenso ed elaborato studio sono convenuti univoci alla stesura del definitivo copione.  Un immane sforzo che per il buon fine ultimo ha visto impiegati  6 mesi di riprese,10 set, tutti girati nei luoghi suggestivi della nostra Irpina. Il lavoro di ricerca storica è stato condotto dal professore Gaetano Gaeta storico locale, mentre Michele Urciuolo ne ha curato la regia in un’intensa e coinvolgente trama che ci riporta di molto indietro nel tempo e precisamente all’’anno 1648 allorquando  a Donna Marzia Carafa Principessa dell’ Università di Forino fu concesso di fondare, a Contrada all’epoca vassalla frazione del suo feudo, un monastero dedicato a Maria Santissima del Carmine. L’opera in effetti  ebbe inizio solo  però 40 anni dopo tale mandato.

Intanto però  in una fredda notte di fine ottobre, giunse a Contrada un giovane frate, fresco di noviziato,  padre Alberto Bellotta, spedito direttamente dal convento primeziale carmelitano di Napoli e lo stesso, pensando di arrivare in un “paradiso terrestre”, cui gli era stato illustrato alla sua partenza,  fu preso dallo sconforto quando si ritrovò davanti agli occhi solo rovine di un monastero che a stento solo qualche mura si ergeva malandata.  Il giovane frate  forte del suo carisma del suo entusiasmo e del suo totale affidamento in Dio, non si lasciò prendere dallo sconforto e dalle tante peripezie che  incontrò sul suo cammino ma, come in divino progetto forse  già a lui preparato dall’Eterno Altissimo  e al modo di un “San Giovanni Bosco” dell’epoca riuscì a coinvolgere tutti i contradesi  potenti , feudatari , ricchi , poveri, donne , vecchi , uomini  e bambini  riuscendo a terminare nel più breve tempo possibile  l’opera di edificazione  dell’ agognato monastero divenuto negli anni a venire luogo di cura , accoglienza e ristoro per poveri , derelitti ed affamati.

DANIELE BIONDI