
ARIANO IRPINO — La condotta è stata riparata, ma la strada è rimasta una trappola. È quanto accade lungo la SS90 in contrada Patierno, dove dopo un intervento per una rottura idrica, operai e mezzi se ne sono andati lasciandosi dietro terra, pietre e detriti. Nessun ripristino del fondo stradale, nessun segnale di pericolo. Una situazione che ha spinto il giornalista Enzo Costanza a denunciare pubblicamente il caso, accendendo i riflettori su un tratto stradale diventato insidioso per automobilisti e motociclisti.
L’intervento tecnico, infatti, si è concluso, ma il disagio per i cittadini è appena iniziato. La strada, priva di illuminazione e ora disseminata di materiali, obbliga a manovre rischiose, in particolare nelle ore notturne. La mancanza di segnaletica temporanea rende il pericolo ancora più concreto.
E Patierno non è l’unica zona colpita. A contrada Torana, a pochi chilometri di distanza, la situazione è analoga, se non peggiore. Dopo un guasto riparato due mesi fa, la terra scavata è stata abbandonata a lato della carreggiata, vicino alle abitazioni. Ma ora la condotta perde di nuovo, e l’acqua stagnante ha attirato un’intera colonia di api. “Siamo invasi, non riusciamo più nemmeno a entrare in casa” racconta una residente “ieri sono stata punta e ci sono due buche piene d’acqua e di insetti. Abbiamo segnalato tutto, ma nessuno è intervenuto”.
Il disagio si somma al rischio sanitario. L’acqua stagnante, oltre ad attirare insetti, è terreno fertile per batteri e parassiti. Intanto il tempo passa, e da mesi quella terra ammassata diventa simbolo di una gestione che si ferma al primo passo: la riparazione della condotta, senza pensare a ciò che resta dopo.
I cittadini chiedono interventi rapidi e definitivi. “Ci vuole buon senso, ci vuole attenzione” dicono. Una richiesta semplice, che riguarda il diritto elementare a vivere in sicurezza anche dopo un lavoro pubblico. Perché non basta far tornare l’acqua se poi la strada resta impraticabile e l’ingresso di casa diventa un pericolo.