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Il crollo di Wall Street segna l’inizio della Grande Depressione, la più grave crisi economica del XX secolo
New York, 24 ottobre 1929. – È un giovedì destinato a entrare nella storia come il giorno in cui il sogno americano si trasformò in incubo.
Alle 10 del mattino, alla Borsa di Wall Street, inizia una vendita frenetica di azioni: in poche ore milioni di titoli vengono messi sul mercato a prezzi sempre più bassi. La fiducia che per anni aveva alimentato la crescita economica degli Stati Uniti crolla di colpo.
Quella giornata, passata alla storia come il “giovedì nero”, segna l’inizio della Grande Depressione, la più grave crisi economica del Novecento, che in breve tempo travolgerà banche, industrie e famiglie non solo americane, ma di tutto il mondo.
Dalla bolla alla catastrofe
Negli anni Venti, gli Stati Uniti avevano vissuto un periodo di euforia economica: le azioni sembravano salire all’infinito e migliaia di cittadini, anche di modeste condizioni, avevano investito i propri risparmi in Borsa, spesso ricorrendo ai prestiti delle banche.
Ma dietro quella corsa all’arricchimento si nascondeva una bolla speculativa: i titoli erano sopravvalutati e le aziende producevano più di quanto il mercato potesse assorbire.
Quando i primi grandi investitori iniziarono a vendere, il panico si diffuse tra i piccoli azionisti. In un solo giorno furono scambiati oltre 12 milioni di titoli, un record per l’epoca. La borsa di New York perse in poche ore gran parte del suo valore, e nei giorni successivi il crollo si estese anche al lunedì nero (28 ottobre) e al martedì nero (29 ottobre), completando il disastro.
Le conseguenze
Nel giro di pochi mesi migliaia di banche fallirono, milioni di persone persero il lavoro e i risparmi di una vita.
Le fabbriche chiusero, l’agricoltura entrò in crisi e negli Stati Uniti la disoccupazione raggiunse il 25% della popolazione attiva.
Le immagini dei disoccupati in fila per un pasto caldo e degli agricoltori ridotti alla fame divennero il simbolo di un’intera generazione.
La crisi attraversò l’Atlantico, colpendo l’Europa e alimentando instabilità sociale e politica, che favorì l’ascesa di regimi autoritari, tra cui il nazismo in Germania.
La risposta: il New Deal
Solo nel 1933, con l’arrivo alla Casa Bianca di Franklin D. Roosevelt, gli Stati Uniti avviarono una lenta ripresa grazie al New Deal, un vasto programma di interventi pubblici, sostegno all’occupazione e riforme economiche.
Fu l’inizio di un nuovo modo di intendere il ruolo dello Stato nell’economia e nella tutela dei cittadini.
Un’eredità che parla ancora oggi
Il crollo di Wall Street del 1929 resta una lezione storica di economia e responsabilità.
Ricorda quanto la finanza, se lasciata senza regole, possa mettere in ginocchio interi Paesi, e quanto la fiducia, una volta perduta, sia la più difficile da ricostruire.
“Il giorno in cui la borsa cadde, cadde anche un’illusione: che la ricchezza potesse crescere all’infinito.”
