Palloni di cuoio e calciatori di una volta Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto)

Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto)

di Francesco Piccolo

Dalla polvere dei campi dilettantistici fino al palcoscenico, invidiabile e spettacolare, del mondo professionistico. Circa venti anni di carriera ai massimi livelli del calcio interregionale hanno incoronato Salvatore Caruso, classe 1977, 1,82 di altezza, ruolo difensore, come uno dei calciatori più rappresentativi del territorio mandamentale.

Dopo aver dato i primi calci al pallone e aver fatto tutta la trafila delle giovanili sotto la guida attenta e formativa del mister Biagio Peluso, la carriera del difensore è stata tutta in crescendo. Caruso, infatti, è stato capace, anno dopo anno, di ritagliarsi uno spazio entusiasmante nel mondo del calcio, che lo ha portato a collezionare successi e gratificazioni che hanno ripagato tanti sacrifici.

Una passione esercitata con professionalità e spirito di sacrificio, tali da consentirgli di guadagnarsi rispetto dai compagni di spogliatoio – non a caso ha quasi sempre indossato la fascia da capitano – e dai tifosi delle varie squadre con cui ha militato, mettendoci sempre la faccia anche quando le cose non andavano per il verso giusto.

Tanti addetti ai lavori, negli anni, non hanno perso occasione per acclamare le sue doti tecniche ed umane. Un leader, Caruso, che ha preferito far parlare il rettangolo di gioco e un bagaglio di esperienze che lo hanno visto collezionare oltre settecento gare ufficiali.

Il Carotenuto: la prima consacrazione

Il primo passo nel mondo del calcio organizzato per Caruso arriva con il Carotenuto: stagione 1993/94, campionato di Promozione. La crescita è esponenziale. Il giovane difensore lavora sul miglioramento delle capacità tecniche, tattiche e fisiche, affinando il ruolo e conquistando fiducia.

La consacrazione arriva sotto la gestione tecnica del dott. Pietro Bianco e con la preparazione atletica del prof. Francesco Maietta. Il Carotenuto resta per anni ai vertici, fino all’apoteosi del 1995/96 con la storica promozione in Eccellenza.

Indelebile il ricordo della trasferta di Airola: a tempo scaduto, il gol di Paolino Dell’Anno scatenò l’esultanza dei mille mugnanesi al seguito. Caruso, allora ventenne, era già colonna inamovibile della difesa.

In quegli anni il presidente Angelo Sanseverino e il ds Angelo Monteforte dovettero più volte respingere le avances di club più blasonati. La consacrazione definitiva arrivò nella stagione seguente: il Carotenuto, neopromosso in Eccellenza, se la giocò contro squadre del calibro di Palmese, Gelbison, Paganese e Angri, conquistando la salvezza con grande anticipo.

Negli anni successivi, nonostante il calo dei risultati, Caruso non abbandonò mai la squadra, indossando anche la fascia di capitano fino alla stagione 1999/2000.

Solofra: il sogno della Serie D

La stagione 2000/01 segna l’inizio di un nuovo capitolo. Caruso approda al Solofra di Sergio La Cava, squadra stabilmente ai vertici dell’Eccellenza.

Il sogno si realizza nel 2003/04. Ai playoff nazionali, i conciari eliminano l’Ischia in semifinale e affrontano in finale l’Ostuni. Dopo l’1-0 in casa, in Puglia la squadra resiste: Caruso, insieme al compagno di reparto Pasquale Oliva e sotto la guida di mister Pasquale Esposito, alza un muro davanti al portiere Radunanza. Finisce 0-0: il Solofra vola in Serie D.

L’anno successivo i gialloblù disputano un campionato eccellente, sfiorando il professionismo. Caruso, divenuto capitano, sceglie di restare fedele alla squadra nonostante le numerose richieste, mettendoci la faccia anche nei momenti difficili.

Scafatese: la cavalcata verso la Serie C

Nel 2005/06 Caruso veste un altro gialloblù, quello della Scafatese. Con i canarini vive un’altra impresa: la promozione in Serie C, attesa da 58 anni. Una cavalcata memorabile nel girone G di Serie D, che consacra ancora una volta la sua carriera.

 Nola e il ritorno a casa

Seguono esperienze importanti con Nola, dove indossa ancora la fascia di capitano. Poi il ritorno alle origini: la maglia del Carotenuto in Promozione e, infine, gli ultimi anni con la Salvatore De Iudicibus, contribuendo a successi che hanno arricchito il suo palmarès e scrivendo un’altra pagina di storia mandamentale.

Caratteristiche tecniche e caratteriali

Caruso è stato un difensore di quelli che fanno scuola. Imponente nel fisico, intelligente nella posizione, puntuale nell’anticipo. In area di rigore era una presenza ingombrante: difficile da superare di testa, quasi impossibile da scavalcare nell’uno contro uno.

Non era solo un marcatore. Aveva la calma e la lucidità del leader arretrato: sapeva leggere l’azione prima che accadesse, guidare il reparto e trasmettere sicurezza a tutta la squadra.

Capitano per indole più che per nomina, univa fermezza e lealtà. Duro ma mai scorretto, combattente ma mai fuori dalle righe. Il suo stile di gioco era la fotografia del suo carattere: solido, coerente, affidabile.

Un giocatore così non illumina il campo con giocate spettacolari, ma lo governa con la costanza e l’autorità di chi diventa colonna portante per più di vent’anni.

 

Di Salvatore Caruso si ricorda…
• la colonna del Carotenuto anni ’90, protagonista della storica promozione di Airola e capitano fedele fino al 2000, simbolo di solidità e appartenenza;
• il condottiero del Solofra, che alzò il muro insieme a Pasquale Oliva e portò i conciari in Serie D, incarnando il coraggio e la costanza di un leader;
• l’uomo delle imprese: dalla Scafatese riportata in Serie C dopo 58 anni, fino alle ultime battaglie con , Nola e la Salvatore De Iudicibus, sempre con la stessa fascia invisibile al braccio: quella della responsabilità.

 

Io sono Salvatore Caruso!
Ho difeso maglie e valori, senza mai voltare le spalle alla mia squadra.

Appuntamento alla prossima puntata.                                                                                                                                                                                                                                    Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto) Palloni di cuoio e calciatori di una volta  Dodicesima puntata – Salvatore Caruso, il capitano di ferro del Mandamento ( Foto)