Irpinia senza pace: si dimette l’amministratore dell’Alto Calore

Irpinia senza pace: si dimette l’amministratore dell’Alto Calore

L’Irpinia si risveglia con l’ennesimo scossone politico. L’avvocato Michelangelo Lenzi ha rassegnato le dimissioni dalla guida dell’Alto Calore, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Avellino e in parte del Sannio.

La decisione arriva dopo settimane di tensioni interne, attacchi politici e contrasti sempre più duri all’interno del Partito Democratico. Un clima avvelenato, alimentato da quello che viene definito “fuoco amico”, che ha finito per travolgere la guida dell’ente.

La rinuncia di Lenzi apre ora un vuoto di potere in una delle società più delicate del territorio, già segnata da difficoltà finanziarie e da una gestione operativa in sofferenza. Intanto, mentre le lotte di partito continuano ad accendersi, i problemi restano immutati: turnazioni, carenze idriche, infrastrutture logore.

Il paradosso è evidente. La politica discute di nomine e di equilibri interni, mentre i cittadini si ritrovano ogni giorno con i rubinetti asciutti. In una terra che da decenni convive con emergenze idriche, l’assenza di una guida stabile rischia di aggravare ulteriormente la crisi.

Un vuoto che non riguarda solo l’Alto Calore, ma l’intero futuro di un servizio essenziale. E che lascia l’Irpinia sempre più sola davanti ai suoi problemi strutturali.