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Il tema delle tariffe idriche continua ad alimentare tensioni e polemiche tra gli amministratori locali. All’indomani dell’assemblea dei sindaci convocata per discutere l’adeguamento delle bollette dell’acqua, il primo cittadino di Sirignano, Antonio Colucci, ha espresso con fermezza il proprio dissenso per l’andamento della seduta.
“Ancora una volta ho assistito a una squallida performance da parte di alcuni sindaci. Sono disgustato e profondamente amareggiato, prima come uomo e poi come Sindaco”, ha dichiarato Colucci, sottolineando la delusione per l’esito della riunione.
Il sindaco ha spiegato di aver votato convintamente a favore della mozione presentata dal Presidente della Provincia, che prevedeva tre punti principali:
limitare gli adeguamenti tariffari al 3,5%, come già stabilito dal piano industriale del 2023;
introdurre la tariffa unica regionale, prevista dalla legge regionale n. 15 del 2015;
prorogare la durata del concordato oltre il 2027, così da garantire maggiore stabilità alla gestione del servizio idrico.
“Misure concrete e di equilibrio – ha spiegato – che tuttavia non hanno trovato la necessaria convergenza politica. Il risultato è chiaro e amaro: l’acqua resterà salata, la politica resta divisa. E, al netto delle parole, una sola certezza rimane: saranno ancora una volta i cittadini a pagare di più.”
Colucci ha poi denunciato le “fughe strategiche dall’aula” che hanno impedito il raggiungimento del quorum e, di conseguenza, l’approvazione della mozione.
“Ho provato rabbia, e mi sono chiesto come si possa non trovare il coraggio di dire ‘no’ agli ordini di scuderia e ‘sì’ ai propri cittadini. Io l’ho fatto. E continuerò a farlo”, ha concluso il primo cittadino.
L’assemblea, dunque, si è chiusa senza una decisione condivisa, lasciando aperto un fronte di scontro politico che rischia di pesare ancora sulle tasche dei cittadini-utenti.
