Quattro giorni di pioggia a Montevergine: i dati del MVOBSV raccontano il respiro del Partenio

Quattro giorni di pioggia a Montevergine: i dati del MVOBSV raccontano il respiro del Partenio

Al MVOBSV Mt. Vergine Observatory si annota il quarto giorno consecutivo di pioggia. Qui, dove il cielo incontra la montagna e la natura si fa cronista silenziosa, ogni millimetro registrato racconta un equilibrio fragile tra nubi e crinali.

Il Partenio è stato investito da un’area temporalesca proveniente dal Beneventano, che ha scelto come teatro privilegiato la dorsale dei monti d’Avella, lì dove le correnti si infrangono e si trasformano in scrosci rapidi e improvvisi. Ne è testimonianza la misura di 13,6 mm all’Oasi di Pannarano, prezioso baluardo verde che custodisce l’umidità come dono alla sua vegetazione.

Eppure, proprio quassù, all’Osservatorio di Montevergine, il pluviometro ha registrato soltanto 2,2 mm: pioggia lieve, discreta, quasi una carezza, ma sufficiente a rinnovare l’odore di bosco e a restituire alle faggete quella lucentezza che solo la pioggia sa donare.

Il MVOBSV Mt. Vergine Observatory non è soltanto strumento di misura, ma sentinella attenta che veglia sul respiro del Partenio. Ogni dato raccolto diventa memoria della montagna: il gorgoglio dei torrenti che riprendono vita, i licheni che si rinvigoriscono, l’eco dei temporali che si disperde tra le gole come voce antica.

In questi giorni, la montagna si veste di un manto diverso: le faggete si fanno lucide, i torrenti riprendono voce, e il tuono rimbalza di valle in valle come un richiamo antico. La pioggia, qui, non è soltanto un dato meteorologico: è un elemento che rinnova, che rigenera, che riafferma il legame tra cielo e terra.

Il Partenio continua a respirare sotto le nubi. E, da queste alture, si annota come cronaca del tempo e della natura.