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AVELLINO – Con 18 voti contrari e solo 15 favorevoli, il Consiglio comunale ha respinto la proposta di bilancio, decretando la fine anticipata dell’amministrazione guidata da Laura Nargi. La bocciatura del documento contabile – atto fondamentale per la sopravvivenza politica di un’amministrazione – comporta automaticamente la decadenza dell’intero organo esecutivo e l’avvio delle procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale.
Si chiude così l’esperienza amministrativa dell’ex vicesindaca, salita alla guida del Comune dopo le dimissioni di Gianluca Festa. Nargi non è riuscita a consolidare una maggioranza solida attorno al proprio progetto politico, andando incontro a fratture interne e a una crescente opposizione trasversale.
Ora toccherà al Prefetto di Avellino, Paola Spena, avviare formalmente l’iter per il commissariamento. Il primo passo sarà la nomina di un commissario prefettizio che gestirà l’ordinaria amministrazione fino a nuove elezioni.
Il voto negativo sul bilancio è stato letto da molti come una vera e propria sfiducia politica, maturata in un clima teso e segnato da settimane di polemiche. “Una scelta di responsabilità per fermare un’amministrazione senza visione”, hanno dichiarato esponenti dell’opposizione. Di segno opposto, invece, la lettura dei fedelissimi della Nargi: “Un atto irresponsabile che blocca la città e tradisce il mandato elettorale”.
Con lo scioglimento del Consiglio, si apre una nuova fase per Avellino: si torna al commissariamento, una parentesi tecnica in attesa che i cittadini vengano richiamati alle urne per scegliere un nuovo sindaco e una nuova maggioranza.
