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NOLA – Si è concluso con quattro condanne e diversi proscioglimenti uno dei principali filoni processuali nati dall’inchiesta della Procura di Napoli e della Guardia di Finanza sul sistema illecito utilizzato per svuotare i conti correnti di clienti in fin di vita, prima ancora che venisse certificato il decesso.
Al centro dell’indagine, un gruppo di operatori finanziari e assicurativi attivi tra l’Irpinia e il Baianese, accusati a vario titolo di truffa, frode informatica, riciclaggio e — per alcuni — anche di associazione a delinquere.
Una family banker residente nel Baianese, ritenuta la principale ideatrice del sistema fraudolento, è stata condannata a 3 anni e 6 mesi di reclusione. I giudici del Collegio Penale del Tribunale di Nola l’hanno assolta da due capi d’imputazione per truffa e dalla più grave accusa di associazione a delinquere.
Condannato a 3 anni di reclusione anche un altro imputato, originario di Solofra, mentre una terza persona — anch’essa residente nel Baianese — ha ricevuto la stessa pena. Tutti e tre erano accusati di aver partecipato, con ruoli diversi, all’organizzazione che sfruttava i codici bancari dei clienti morenti per compiere operazioni illegittime.
Un agente assicurativo di Baiano è stato invece assolto con formula piena dall’accusa di associazione per delinquere “perché il fatto non sussiste”, dopo che la Procura ne aveva chiesto la condanna a 5 anni e 6 mesi. Nei suoi confronti è stata riconosciuta anche la prescrizione per altre imputazioni minori.
Complessivamente, il tribunale ha emesso quattro condanne, quattro proscioglimenti per prescrizione su almeno otto capi d’imputazione, e un’assoluzione piena.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo riusciva a ottenere i codici di accesso ai conti correnti di persone gravemente malate o in fase terminale. Le operazioni di svuotamento venivano effettuate pochi giorni o persino ore prima del decesso, sfruttando la loro condizione di vulnerabilità o il silenzio dei familiari.
I principali indagati — tra cui un promotore finanziario e un agente assicurativo, entrambi del Baianese — erano finiti agli arresti domiciliari nel corso delle indagini preliminari.
La Procura aveva richiesto pene fino a nove anni di reclusione per i principali imputati. Tuttavia, i giudici hanno riconosciuto parzialmente le tesi difensive, riducendo sensibilmente le condanne. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro novanta giorni.
