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Il 3 maggio 1979 segna una data storica per la politica britannica e mondiale: Margaret Thatcher viene eletta Primo Ministro del Regno Unito, la prima donna a ricoprire tale incarico nella storia del Paese. Alla guida del Partito Conservatore, Thatcher ottiene una netta vittoria alle elezioni generali, sconfiggendo il governo laburista di James Callaghan.
Un Paese in crisi
La vittoria dei Conservatori si inserisce in un contesto di profondo malessere sociale ed economico. Il Regno Unito, alla fine degli anni ’70, era afflitto da:
Inflazione elevata
Alta disoccupazione
Ripetuti scioperi e tensioni sindacali, culminati nel cosiddetto “Winter of Discontent” (l’inverno del malcontento) del 1978-1979
In questo clima di instabilità, l’elettorato britannico vede in Margaret Thatcher una figura di rottura e cambiamento.
Il volto del cambiamento
Nel suo primo discorso davanti a 10 Downing Street, la neo-Primo Ministro cita una frase di San Francesco d’Assisi che resterà celebre:
“Dove c’è discordia, che portiamo armonia. Dove c’è errore, che portiamo verità. Dove c’è dubbio, che portiamo fede. E dove c’è disperazione, che portiamo speranza.”
Le parole anticipano lo spirito con cui Thatcher si accinge a guidare il Paese: con determinazione, rigore e una visione chiara, improntata al libero mercato, alla riduzione dell’intervento statale e al rafforzamento dell’individuo.
L’inizio di un’era
Il mandato di Margaret Thatcher, che durerà fino al 1990, sarà uno dei più lunghi e influenti del dopoguerra. La sua leadership darà vita al cosiddetto “thatcherismo”, un insieme di politiche economiche e sociali che segneranno profondamente il volto della Gran Bretagna e ispireranno leader conservatori in tutto il mondo.
