I cambiamenti climatici, aumento della temperatura e scioglimento dei ghiacci, e l’opera dell’uomo stanno mettendo a serio repentaglio moltissime specie anche vegetali come le piante alpine. Se il clima dovesse diventare più caldo e con proliferare di parassiti e agenti patogeni, queste piante si troverebbero in una situazione di pericolo. Allo scopo di studiare il futuro delle genziane e delle stelle alpine, ricercatori dell’Istituto federale per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) guidati da Loïc Pellissier hanno trapiantato dieci tonnellate di tappeto erboso alpino da 2100 a 1400 m d’altezza. Per l’esperimento in collaborazione con il Politecnico federale (ETH) di Zurigo, i ricercatori hanno trasferito complessivamente 80 zolle di prato misto a radici settecento metri più in basso grazie a 20 voli di elicottero. Da analisi preliminari emerge l’ipotesi che l’avvenire delle piante alpine si prospetta difficile. Nel 2012, colleghi di Pellissier all’ETH avevano fatto un esperimento simile, mettendo in luce come le piante alpine prosperano a stento a temperature inferiori.Un’inversione della tipicità della flora è già stata rilevata: infatti sono in aumento determinate specie di piante sulle montagne del nord e del centro d’Europa, mentre sono in via di estinzione e di declino le specie delle regioni montuose del Mediterraneo. I fiori alpini che crescono soltanto sulle vette europee sono in serio pericolo di estinzione anche se l’adattamento ai cambiamenti climatici ha fatto sviluppare una migrazione delle piante di montagna europee verso altitudini maggiori. La regione mediterranea, dunque, è destinata ad affrontare, nei prossimi decenni, una maggiore scarsità di acqua e aridità del suolo.