Marchesi Alfieri, artefice dell’eredità storica, culturale e vitivinicola del Piemonte

Marchesi Alfieri, artefice dell’eredità storica, culturale e vitivinicola del Piemonte

È il 1696 quando Carlo Antonio Massimiliano Alfieri dà vita al progetto di realizzazione di un castello, una cantina e un parco sul feudo di San Martino, concesso alla sua famiglia 80 anni prima da Carlo Emanuele I di Savoia. Inizia così la storia di Marchesi Alfieri, oggi azienda emblema dell’eredità storica e vitivinicola piemontese.

Quasi 300 anni dopo, nel 1988, la direzione della cantina passa nelle mani di Emanuela, Antonella e Giovanna San Martino di San Germano, che la guidano ancora oggi. Nei 34 anni della loro direzione, Marchesi Alfieri ha raggiunto importanti traguardi che non sono stati solamente punti di arrivo, bensì nuovi punti di partenza. Ne è un esempio l’ingresso in azienda, nel 1999, dell’enologo Mario Olivero, la cui expertise ha permesso a Marchesi Alfieri di porsi e di raggiungere sempre nuovi e ambiziosi obiettivi.

Il patrimonio vinicolo di Marchesi Alfieri consta di un totale di 20 ettari vitati, divisi su quattro colline nel cuore delle Terre Alfieri, punto d’incontro tra Roero, Langhe e Monferrato, siti Patrimonio dell’UNESCO.

I vigneti danno vita a vini di grande qualità, la cui produzione è fortemente incentrata sul concetto di equilibrio: non forzare la mano della natura, ma guidarla in una direzione in cui essa possa esprimersi al meglio.

Tale approccio trova la sua massima espressione nei vini di punta dell’azienda, le due migliori interpretazioni attraverso cui si esprime il potenziale della Barbera: la Barbera d’Asti Superiore DOCG Alfiera, un vino di grande struttura ed eleganza, icona di Marchesi Alfieri, e la Barbera d’Asti DOCG La Tota.

A. Cascone