Senza segnale mobile nei comuni del Baianese: “Siamo cittadini di serie B”

Senza segnale mobile nei comuni del Baianese: Siamo cittadini di serie B

Baiano (AV) – È una denuncia dura e lucida quella che arriva da un cittadino della zona del Baianese, che decide di alzare la voce contro una situazione ormai diventata insostenibile. Baiano, Sperone e Avella – tre comuni attivi della provincia di Avellino, attraversati da infrastrutture strategiche come l’autostrada A16 – si ritrovano, nel 2025, senza alcuna copertura stabile della rete mobile.

L’accusa è chiara: nessun operatore – né Vodafone, né TIM, né WindTre, né Iliad – garantisce un servizio decente. I residenti non riescono a telefonare, inviare SMS, né tantomeno navigare su internet in mobilità. “È una condizione inaccettabile – scrive il cittadino – che colpisce famiglie, studenti, lavoratori, imprese e persino i servizi d’emergenza”.

Il caso emblematico è quello di Baiano. Nel 2023, dopo una lunga battaglia legale tra il Comune e la società INWIT, è stato installato un traliccio per ospitare antenne mobili. Ma a distanza di oltre un anno, il traliccio è ancora vuoto: nessuna antenna, nessun segnale. “Sono stati installati persino i contatori elettrici, ma nulla si muove. Le società tacciono”.

Nel comune limitrofo di Sperone, la situazione è persino peggiore: il segnale è completamente assente. Ad Avella, invece, la copertura esiste a tratti, ma non è sufficiente a garantire continuità o affidabilità del servizio.

Il cittadino riferisce di aver inviato segnalazioni ufficiali via PEC a tutti gli operatori coinvolti e anche all’AGCOM, l’autorità per le comunicazioni. Nessuna risposta concreta. Nessun piano. Nessuna prospettiva.

“Nel 2025, in piena era digitale, questo isolamento forzato è una ferita aperta per il territorio. Non è un semplice disservizio temporaneo, ma una mancanza strutturale ignorata da anni. Chiedo che la stampa locale dia visibilità a questo caso. Non chiediamo miracoli, ma il diritto minimo di poter comunicare”.

L’appello è chiaro, accompagnato dalla disponibilità a fornire documenti, mappe e ogni elemento utile a raccontare questa realtà dimenticata. Una richiesta di ascolto che merita attenzione, non solo da parte delle istituzioni, ma anche di chi ha il dovere di informare.