
Nella mattinata odierna, agenti dei Commissariati di Polizia di Stato San Ferdinando e San Giorgio a Cremano hanno eseguito due ordinanze cautelari di collocamento in comunità nei confronti di due minorenni gravemente indiziati di estorsione, truffa ai danni di anziani e indebito utilizzo di carte di pagamento. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli.
Le indagini, condotte congiuntamente dai due Commissariati, hanno permesso di ricostruire con precisione la dinamica di diversi episodi criminosi. Fondamentali per le investigazioni sono state le denunce delle vittime, l’analisi delle immagini di telecamere pubbliche e private, che hanno permesso di identificare i due minori, ripresi nei momenti in cui commettevano i reati o si recavano nei luoghi dei fatti.
Durante un ennesimo tentativo di truffa, sventato in provincia di Caserta, i due sono stati fermati e i loro telefoni cellulari sequestrati. L’attività di analisi dei dispositivi, svolta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Carabinieri della Procura minorile, ha consentito di accertare ulteriori truffe e confermare i riscontri investigativi già raccolti.
Le truffe agli anziani rappresentano purtroppo un fenomeno criminale in crescita, caratterizzato da una modalità d’azione ricorrente: telefonate in cui i malviventi si spacciano per forze dell’ordine o familiari, prospettando gravi pericoli per convincere le vittime a consegnare denaro, gioielli o carte di pagamento. La pressione psicologica esercitata genera confusione e timore, sfruttando la vulnerabilità e l’isolamento degli anziani.
Nel sistema di queste organizzazioni criminali, i minorenni vengono spesso impiegati come “cavallini”, ovvero incaricati del materiale ritiro del denaro. La giovane età contribuisce a conquistare la fiducia delle vittime e, in caso di arresto, i minori beneficiano di pene meno severe.
Nonostante gli ultimi interventi normativi, il fenomeno risulta in aumento e genera un forte allarme sociale, con gruppi organizzati che operano su scala nazionale. Le forze dell’ordine ribadiscono la necessità di rafforzare le attività di prevenzione e sensibilizzazione, affiancando all’informazione anche l’impiego di risorse specializzate per un contrasto più efficace a questa forma di criminalità odiosa e subdola.