Regionali Campania 2025, centrodestra in subbuglio: scontro aperto su nome e metodo del candidato presidente

Regionali Campania 2025, centrodestra in subbuglio: scontro aperto su nome e metodo del candidato presidente

La corsa verso le elezioni regionali in Campania del 2025 si apre sotto il segno delle tensioni nel centrodestra, dove l’apparente tregua tra i partiti della coalizione è durata poco più di qualche settimana. Ad accendere la miccia è stata una dichiarazione del Vice Ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, esponente di punta di Fratelli d’Italia, che ha rivendicato con fermezza per il partito di Giorgia Meloni il diritto a esprimere il candidato presidente, forte dei sondaggi che attribuirebbero a FDI una forza elettorale quasi doppia rispetto a Forza Italia.

Ma l’uscita di Cirielli non è passata inosservata né tantomeno senza conseguenze. La replica è arrivata in tempi rapidi da parte di Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, che ha contestato pubblicamente le cifre citate, sottolineando come alle ultime elezioni europee il divario tra FDI e FI fosse in realtà molto più contenuto. Martusciello ha rilanciato la necessità di una figura civica a guida della coalizione, ritenuta più efficace per conquistare l’elettorato moderato e disinnescare le resistenze trasversali.

La posizione di Forza Italia ha subito trovato un nuovo ostacolo nel terzo polo della coalizione, la Lega, che per bocca del deputato Gianluca Cantalamessa ha chiuso nettamente all’ipotesi di un candidato civico. I leghisti rivendicano infatti un ruolo da protagonisti nella scelta del nome, proponendo esplicitamente l’onorevole Gianpiero Zinzi come figura di riferimento per guidare la sfida contro il centrosinistra.

A complicare ulteriormente il quadro, è arrivato infine l’intervento di Antonio Iannone, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, che ha criticato l’incoerenza di chi oggi sostiene la linea del candidato civico, dopo averla in passato scartata. “Se qualcuno ha cambiato idea – ha affermato – faccia nomi credibili e realmente alternativi alla sinistra. Fino ad ora non ne abbiamo letti”.

Il quadro che ne emerge è quello di una coalizione tutt’altro che coesa, ancora lontana dal trovare una sintesi condivisa. Mentre il centrosinistra inizia a muoversi verso possibili convergenze, il centrodestra campano appare avvitato in una spirale di rivendicazioni interne che rischia di rallentare – se non compromettere – la costruzione di una candidatura unitaria.

Le prossime settimane saranno decisive per capire se prevarranno gli interessi di coalizione o se, ancora una volta, prevarranno i personalismi e gli equilibri interni ai singoli partiti.