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La Regione Campania avvia i controlli per chiedere lo stato di calamità naturale
Nocciole che cadono prematuramente a terra, molto prima della raccolta. È questo lo scenario che, nelle ultime settimane, sta preoccupando centinaia di produttori campani, in particolare nelle province di Avellino, Salerno e Benevento.
Il fenomeno, conosciuto come “cascola anomala”, ha già compromesso gran parte del raccolto in alcune zone, con perdite che – secondo i primi racconti – potrebbero arrivare anche al 70%. “È un disastro – racconta Michele, coltivatore di Giffoni – cammini sotto le piante e senti il fruscio delle nocciole che cadono da sole. Non ci era mai capitato così presto e in queste quantità”.
Di fronte alle segnalazioni dell’O.P. “Il Guscio” e di Confagricoltura Campania, la Regione non ha perso tempo: l’Ufficio di Politica Agricola Comune ha disposto verifiche urgenti sul campo. Entro 15 giorni, i tecnici dovranno mappare le aree colpite, quantificare le perdite e confrontare i dati con la produzione media degli ultimi tre anni.
“Vogliamo capire esattamente l’entità del danno e se ci sono le condizioni per chiedere lo stato di calamità naturale”, spiega il dirigente regionale Giuseppe Rosario Mazzeo. Il riconoscimento, previsto dal D.lgs. 102/2004, aprirebbe la strada a indennizzi e misure di sostegno economico per le aziende agricole.
Intanto, tra i filari, c’è amarezza e preoccupazione. “Non è solo il lavoro di quest’anno – sottolinea Anna, giovane imprenditrice agricola irpina – ma anche l’incertezza per il futuro. Servono interventi e ricerche per capire perché succede e come evitarlo”.
La speranza dei produttori è che l’iter proceda rapidamente. Perché, se la burocrazia va lenta, la natura, quest’anno, non ha aspettato nessuno.
