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“Nessuno escluso. Avellino Oltre lo Sport” quest’anno raddoppia. L’ottava edizione si pone l’obiettivo di confermare e migliorare una manifestazione nata nel 2018 grazie all’intuizione di Donatella Buglione, ex cestista di A1, attualmente coach di diverse squadre di basket, tra cui l’Acsi e, all’epoca, assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Avellino; di Giuseppe Saviano, delegato provinciale del Coni e di Giovanni Esposito del Mid (Movimento Italiano Disabili). Un evento – che si è arricchito con la presenza ed il supporto di “Alice Odv” – nato per integrare e coinvolgere, mettendo in evidenza talenti e passioni anche tramite lo sport, la danza, la cultura, le persone diversamente abili del territorio e le associazioni locali: renderle vere protagoniste, con un ponte aperto anche al mondo della scuola.
In questi anni la kermesse non si è mai fermata, nemmeno nell’anno del Covid, e si è svolta in ambienti prettamente sportivi, come il Palazzetto “Giacomo Del Mauro”.
Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di utilizzare una formula nuova, aderendo innanzitutto alla kermesse nazionale e al Movimento nazionale del “Disabilty Pride”, evento che sottolinea con forza la fierezza delle persone con disabilità e l’inclusione sociale. L’orgoglio disabile sfilerà ad Avellino per la prima volta nel mese di giugno 2026. In attesa del Pride, organizzata un’anteprima in programma sabato 20 dicembre alle 19.00 all’interno di un luogo molto bello, ricco di atmosfera e fascino, lo “Spazio Arena” di via Trinità: il concerto al buio di Edo Notarloberti, un viaggio sensoriale tra buio, parola e musica, con Edo Notarloberti al violino e Carla Boccadifuoco al pianoforte. Una morbida luce accoglierà il pubblico, una breve introduzione che preparerà gli spettatori al buio, poi le luci caleranno fino a raggiungere il buio più totale. La capacità comunicativa della musica, unita al viaggio sensoriale dentro il buio assoluto, fanno di questo concerto un evento unico. Ascoltare in questo modo la musica porta a stravolgere l’uso comune dei sensi; la perdita dei nostri abituali punti di riferimento ci consentirà di scoprire altre sensazioni e sperimentare nuove condizioni di ascolto.
