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Scoppia la polemica a Cesa, nel Casertano, per un presunto caso di mancata assistenza a un bambino autistico in una scuola primaria del territorio. Secondo la denuncia avanzata da alcuni familiari e rilanciata sui social, il piccolo sarebbe stato lasciato in classe in condizioni igieniche precarie, dopo aver fatto i propri bisogni, senza che nessuno lo aiutasse.
La vicenda, ancora tutta da chiarire, ha subito suscitato indignazione e reazioni, in particolare da parte del Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, che ha parlato di “violazione inaccettabile dei diritti fondamentali” di un minore con disabilità, chiedendo un intervento immediato delle autorità scolastiche e istituzionali.
Il sindaco di Cesa, Enzo Guida, è intervenuto pubblicamente per ridimensionare l’accaduto. Dopo essersi confrontato con l’operatore che segue abitualmente il bambino, ha escluso che il piccolo sia stato abbandonato a se stesso. “L’operatore era pronto ad aiutarlo e cambiarlo – ha spiegato il primo cittadino – ma la zia, che era venuta a prenderlo, aveva fretta e ha preferito portarlo via così com’era”.
Guida ha anche precisato che, pur essendo l’assistenza agli alunni con disabilità una responsabilità della scuola, l’amministrazione comunale ha rafforzato il servizio tramite il programma GOL, mettendo a disposizione dell’istituto scolastico ulteriori figure di supporto.
Nel frattempo, sono stati avviati accertamenti per chiarire l’esatta dinamica dei fatti e verificare se siano emerse eventuali criticità nell’assistenza al bambino. La questione resta aperta e ha acceso il dibattito sul livello di inclusione e tutela garantito ai minori fragili all’interno del sistema scolastico locale.
