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Ti ricordi quella volta in cui hai accettato una subfornitura senza fare troppe domande e poi ti sei ritrovato a correggere i disastri per settimane?
Se lavori in agenzia o come consulente, sai bene che la link building in white label può essere una manna, ma anche una trappola se il partner non è all’altezza.
In questo articolo ti do una panoramica pratica su come scegliere il provider giusto, con consigli che puoi applicare subito.
Perché puntare sul modello white label
Modelli di collaborazione
Il modello white label ti permette di offrire servizi esterni con il tuo brand, scalando senza aumentare l’organico.
Puoi scegliere tra diversi approcci: soluzioni plug-and-play, pacchetti personalizzati o campagne completamente su misura.
Ogni opzione ha pro e contro:
- Plug-and-play: velocità e costi contenuti, ma meno controllo creativo.
- Personalizzato: maggiore qualità, ma richiede briefing dettagliati.
- Campagne su misura: massima efficacia, costi e tempi maggiori.
Valuta il livello di integrazione che vuoi mantenere e quanto controllo operativo sei disposto a cedere.
Controllo qualità e processi
KPI, revisione e mitigazione dei rischi
Stabilisci KPI chiari prima di firmare: tipo di link, metriche di traffico, miglioramento ranking e tempi di consegna.
Chiedi processi di revisione e reportistica settimanale; la trasparenza è fondamentale per evitare sorprese.
Implementa checkpoint obbligatori:
- Revisione editoriale dei contenuti prima della pubblicazione.
- Verifica dei domini ospitanti (autorità, traffico, storico).
- Controllo ancore e distribuzione naturale dei link.
Un buon partner ti fornisce documentazione dei processi e una roadmap delle attività, così sai sempre cosa aspettarti e come intervenire in caso di deviazioni.
Segnali di affidabilità di un seller di link building
Portfolio, casi studio e feedback
Quando valuti un fornitore, cerca questi elementi distintivi: portfolio aggiornato, casi studio con risultati concreti e feedback verificabili da clienti reali.
Questo ti dà una fotografia delle capacità operative e del tipo di siti con cui lavora il seller.
Per verificare referenze e approccio operativo nella link building white label puoi consultare il profilo professionale di uno tra i più noti esperti della materia per capire metodologia, esempi di interventi e testimonianze dirette.
Oltre al profilo, chiedi sempre materiali veri: URL pubblicati, screenshot dei posizionamenti prima/dopo e contatti per referenze dirette.
Infine, considera segnali negativi che devono farti scattare un campanello d’allarme:
- mancanza di casi studio concreti;
- prezzi troppo bassi rispetto al mercato;
- scarsa disponibilità a spiegare la strategia.
Contratti, trasparenza e prezzi
Criteri di selezione finale
Leggi con attenzione le clausole contrattuali su proprietà dei contenuti, rollback dei link e responsabilità.
Richiedi garanzie sui domini utilizzati e sui piani di mitigazione in caso di penalizzazioni.
Metti sul piatto questi criteri quando confronti preventivi:
- Trasparenza nelle fonti dei link.
- Tempistiche realistiche e milestone.
- Politiche di revisione e rimborso in caso di non conformità.
Un buon rapporto parte da chiarezza sui deliverable e dalla possibilità di audit indipendenti.
Alla fine della giornata, la scelta del partner per la tua white label dovrebbe bilanciare competenza tecnica, etica operativa e praticità commerciale.
Tu come valuti oggi i fornitori con cui lavori?
Quali garanzie ti hanno convinto o deluso in passato?
Ti va di condividere una tua esperienza o una domanda specifica su cui ti serve un consiglio?
