ELIMINARE LE INCERTEZZE, RIDURRE I COSTI DELL’ENERGIA: UNA SFIDA NON PIÙ RINVIABILE

ELIMINARE LE INCERTEZZE, RIDURRE I COSTI DELL’ENERGIA: UNA SFIDA NON PIÙ RINVIABILE

Pensieri, opinioni e riflessioni di Salvatore Guerriero, Presidente della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO

Le parole del Presidente di CONFINDUSTRIA, Emanuele Orsini, mettono in evidenza un’urgenza che le imprese italiane conoscono bene: eliminare le incertezze e adottare misure concrete per sostenere il sistema produttivo. Investimenti rapidi, burocrazia snella, apertura di nuovi mercati e un costo dell’energia sostenibile non sono richieste di categoria, ma condizioni indispensabili per la competitività del Paese.

Su questo punto, il tema dell’energia, occorre essere chiari, perché l’Italia paga oggi il prezzo di una responsabilità storica di tutte le forze politiche, che negli anni non hanno mai inserito in modo serio e strutturale il problema energetico al centro dei loro programmi. Le conseguenze sono davanti agli occhi di tutti con costi elevatissimi che diventano una vera e propria palla al piede per il sistema produttivo nazionale.

Come CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO, questo problema lo abbiamo sempre posto al centro della nostra missione. In qualità di associazione datoriale intercategoriale, che rappresenta imprenditori e attività di settori diversi, abbiamo percepito con forza l’impatto devastante dei costi energetici che coinvolgono tutti, dai negozi alle realtà artigianali, dalle imprese dei servizi alle industrie. Il grido era forte e chiaro già anni fa, ma troppo spesso è rimasto inascoltato.

Oggi, di fronte a mercati internazionali sempre più competitivi, la distinzione tra grandi imprese e PMI appare relativa. Le une e le altre lavorano nelle stesse filiere, negli stessi comparti, condividono opportunità ma anche ostacoli comuni. Se l’energia costa più che altrove, se le autorizzazioni richiedono anni, se manca una visione industriale europea, tutto il sistema produttivo viene penalizzato allo stesso modo.

Per questo serve agire con decisione: ridurre i costi energetici con strategie nazionali ed europee, investendo nelle fonti e nelle infrastrutture;

semplificare la burocrazia, garantendo tempi certi per gli investimenti;

aprire nuovi mercati senza perdere i tradizionali riferimenti come gli Stati Uniti;

dare centralità alle imprese, grandi e piccole, che sono la vera ossatura dell’economia italiana.

Il tempo delle riflessioni è finito. Senza scelte rapide e coraggiose, il rischio è che il Paese perda ulteriormente competitività rispetto a Stati Uniti, Cina, India ed altri. Occorre invece rafforzare la fiducia, ridare certezze agli imprenditori e costruire insieme una strategia industriale che metta finalmente al centro l’impresa e il lavoro.