Addio a James Senese, l’anima del Neapolitan Power: Napoli piange il suo sax e la sua voce

Addio a James Senese, l’anima del Neapolitan Power: Napoli piange il suo sax e la sua voce

L’Italia della musica – e in particolare la Napoli della grande trasformazione artistica degli anni ’70 e oltre – piange oggi una delle sue figure più rappresentative: James Senese, sassofonista, compositore, cantante e autentica colonna della scena partenopea, ci ha lasciati. 

 Senese è deceduto a Napoli a causa di gravi complicazioni dovute a una polmonite cui era stato ricoverato nelle settimane precedenti.  La notizia è stata data dal suo amico fraterno Enzo Avitabile.

Le condizioni di salute si erano già aggravate in settembre, quando era stato ricoverato presso l’ospedale Ospedale Antonio Cardarelli di Napoli, in terapia intensiva, a causa della polmonite; al quadro clinico si aggiungevano altre patologie pregresse tra cui la necessità di dialisi. 

Origini e formazione artistica

Nato a Napoli il 6 gennaio 1945, da madre napoletana e da un padre statunitense – un soldato arrivato in Italia nella Seconda Guerra Mondiale – James Senese crebbe nel quartiere Miano.  Fin da ragazzino fu attratto dal suono del sassofono: iniziò a suonarlo a dodici anni, e da lì cominciò un percorso che lo avrebbe portato a fondere la tradizione napoletana con il jazz, il soul e il rock. 

Il percorso musicale

  • Negli anni ’60 fece esperienza con gruppi come i The Showmen e i Showmen 2, amalgamando R&B, soul e rhythm & blues.  
  • Nel 1974/75 fondò – insieme a Franco Del Prete – la storica band Napoli Centrale, che divenne tra i protagonisti del movimento che molti chiamano “Neapolitan Power”: un mix innovativo di jazz-rock, funk, soul e canto dialettale.  
  • Con Napoli Centrale affrontò temi sociali – emigrazione, povertà, verità della periferia – attraverso un linguaggio musicale che non aveva precedenti nel panorama napoletano.  
  • Parallelamente e successivamente, Senese intraprese una lunga carriera da solista, pubblicando dischi, partecipando al cinema e lavorando con artisti di rilievo come Pino Daniele.  

L’impatto culturale

James Senese non fu soltanto un grande musicista, ma un simbolo:

  • Il sassofono lo portò ad essere una sorta di “ponte” tra la Napoli popolare e la scena internazionale del jazz/rock.  
  • La sua origine “metà napoletano, metà afro-americana” lo rese figura di identità complessa, che ha saputo tradurre in musica il sentimento di appartenenza, la lotta, la speranza.  
  • Con Napoli Centrale e da solo contribuì a dare voce alle periferie, ai quartieri “dimenticati”, trasformando in arte i vissuti quotidiani di una città che cercava nuove espressioni.  

Ultimi anni e condizioni di salute

Negli ultimi anni Senese aveva mantenuto un’attività intensa, pubblicando album, suonando live, e festeggiando oltre cinque decenni di carriera.  Tuttavia la salute era diventata fragile: è noto che fosse in dialisi e che negli ultimi tempi fosse intervenuto anche un intervento chirurgico.  Il ricovero per polmonite, alla fine, ha aggravato quel quadro già complesso.

L’eredità che lascia

  • Una discografia che attraversa generazioni e generi: dalla fusione jazz-rock degli anni ’70 ai dischi più recenti in dialetto napoletano.
  • Un modello di integrità artistica: mai piegato alle mode, sempre fedele alla propria “voce”.  
  • Un punto di riferimento per musicisti e appassionati: molti hanno imparato – e continuano a imparare – dal suo modo di unire tecnica, sentimento e identità regionale.
  • Un segno indelebile nella storia della musica napoletana e italiana: insieme a Napoli Centrale, Senese contribuì a scrivere una pagina fondamentale della cultura musicale italiana.  

Il cordoglio e i messaggi

Non sono mancati i messaggi di dolore e di ricordo da parte del mondo della musica, degli amici, dei colleghi – a testimonianza del peso umano e artistico di Senese. In particolare l’annuncio dato da Enzo Avitabile sottolinea quanto fosse caro nel giro dei musicisti napoletani.

Nel congedarci da James Senese, ci resta la musica – potente, viva – che egli ci lascia in eredità. Un sax, una voce, un quartiere napoletano, una tensione verso il mondo: è tutto lì, nei suoi suoni.