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Come ogni anno, anche in questo periodo è tornata la classica raccolta delle nocciole. Accade a Forino, come in tanti altri territori della nostra provincia. Ma nella terra dei Sette Colli — non sappiamo se accada anche altrove — il territorio si ritrova puntualmente a fare i conti con una seria problematica: l’abbruciamento dei residui vegetali o, come in questi giorni, l’emissione di nocive polveri sottili.
La situazione, già da ora, appare a dir poco sconfortante: Forino è avvolta da nubi tossiche, certamente poco salutari per tutti e in particolar modo per anziani e bambini. È un quadro che rasenta l’assurdo: ogni anno, nello stesso periodo, il territorio si trasforma in una ciminiera a cielo aperto, dove caligine, fumi e polveri sottili dominano l’atmosfera.
Un paradosso inaccettabile, un aerosol nocivo e deleterio che — nonostante le proteste di molti cittadini — continua a tenere in ostaggio un’intera popolazione.
A differenza di altri comuni della provincia, la situazione a Forino è ancora più grave a causa della sua conformazione geografica: il paese è situato in una conca circondata da montagne, e questo, soprattutto nel pomeriggio e durante la notte, accentua il problema. L’aria, stagnante e satura di fumi, diventa irrespirabile.
Daniele Biondi


