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Affettività e genitorialità nei luoghi di reclusione: è il tema dell’incontro promosso dall’Ordine degli avvocati di Avellino, che si terrà domani, 11 dicembre, presso la Casa circondariale ‘Antimo Graziano’
L”iniziativa è inserita nell’avviso pubblico della Regione Campania dedicato agli interventi a favore dei minori figli di detenuti, nell’ambito del progetto Fili Invisibili – Connessioni oltre le distanze.
L’incontro nasce con l’obiettivo di riflettere sul valore dei legami familiari all’interno del carcere e sulle difficoltà che la detenzione comporta per gli affetti, concentrandosi in particolare sull’impatto che tutto ciò ha sui bambini e sui ragazzi.
L’Ordine degli Avvocati di Avellino è al fianco del sistema penitenziario, laddove necessario, tant’è che nel mese di agosto ha donato 50 ventilatori per alleviare il caldo torrido nelle celle.
Apriranno il convegno i saluti istituzionali della Direttrice della Casa Circondariale, Dott.ssa Mariarosaria Casaburo, della Presidente del Tribunale di Avellino, Dott.ssa Francesca Spena, e del Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Prof. Virgilio D’Antonio. Seguiranno gli interventi della Vice Direttrice dell’istituto, Dr.ssa Samuela Scardino, e dei docenti dell’Università di Salerno Prof. Francesco Schiaffo, Prof. Girolamo Daraio e Prof.ssa Giovanna Truda, che offriranno approfondimenti rispettivamente su diritto penale e criminologia, diritto penitenziario e sociologia della devianza. A portare ulteriori contributi saranno il Dott. Antonio Turco, referente nazionale per le politiche sociali AICS, l’Avv. Marco De Luca, presidente AICS del comitato provinciale di Salerno, l’Avv. Fabio Benigni, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, e l’Avv. Maria Rita Martucci, consigliera dell’Ordine. A moderare l’incontro sarà il Dott. Arcangelo Zarrella, responsabile dell’Area Trattamentale della Casa Circondariale di Avellino.
Il convegno rappresenta un’importante occasione di confronto tra istituzioni, mondo accademico e realtà sociali per approfondire un tema spesso invisibile ma centrale nella tutela delle relazioni familiari e nella promozione di percorsi di reinserimento più umani ed efficaci.
