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Eh sì, nel Baianese ci risiamo.
I Postamat non funzionano. E questa volta non è un caso isolato. È diventata una barzelletta amara, una di quelle che non fanno ridere più nessuno.
A denunciare la situazione è il dottor Salvatore Alaia, due volte sindaco di Sperone, che non le manda certo a dire:
“In un’era digitale – dice – dobbiamo ancora convivere con disservizi assurdi da parte di Poste Italiane. Non si riesce a prelevare: c’è chi trova gli sportelli guasti, chi senza soldi, chi chiusi per lavori. Ma è possibile?”
E allora eccoci qui, nel cuore dell’Irpinia, nel 2025, con il bancomat bloccato e la gente costretta a fare il giro dei paesi sperando di trovare uno sportello che funzioni.
Una corsa a ostacoli, come la chiama Alaia.
E mentre si parla di intelligenza artificiale, auto elettriche e smart city, nei nostri paesi – quelli veri, con le case, la gente e le bollette da pagare – non si riesce nemmeno a prelevare cinquanta euro.
Alaia non risparmia nessuno:
“Con tutto il rispetto per le istituzioni locali – sottolinea – mi chiedo se i sindaci del Baianese sanno cosa succede. È mai possibile che ogni volta dobbiamo sopportare un nuovo disservizio? Come se non bastassero quelli dei trasporti, della sanità, dell’acqua, dei rifiuti e della viabilità, ora ci si mette pure Poste Italiane!”
Insomma, un altro schiaffo ai cittadini, quelli che ogni giorno devono fare i conti con una realtà che sembra farsi beffe di loro.
Altro che “servizi digitali”: qui siamo all’era della pazienza analogica, dove il cittadino, più che con la carta, deve pagare con la rassegnazione.
E Alaia, da vecchio leone della politica locale, chiude con un’amara constatazione:
“Il Baianese è ormai terra di nessuno. E il silenzio delle istituzioni fa più rumore di un Postamat che non funziona.”
