NOLA. Il Masullo-Theti ricorda Antonio Barone, caduto sul fronte del Piave, nel ’18. Dalla Grande guerra al conflitto in Ucraina

NOLA. Il Masullo Theti ricorda Antonio Barone,  caduto sul fronte del Piave, nel ’18. Dalla Grande guerra al conflitto in Ucraina

La Pace è responsabilità collettiva. No all’odio e alla sopraffazione

di Vincenzo Marigliano, V sezione D, corso  Informatica,

Nel 2015, in occasione del Centenario della Grande guerra, le Scuole furono invitate dal Ministero della pubblica istruzione  a realizzare iniziative e momenti di riflessione su questo importante evento.

La prof.ssa Fortuna Dubbioso aveva individuato da tempo la tomba, in cui sono custodite le spoglie  di Antonio Barone, caporale bombardiere morto per la Patria in giovane età; tomba ch’era in stato di oblio. E l’evento del Centenario diede fu la giusta circostanza per restituire alla tomba il dovuto e doveroso decoro. . Furono effettuate le necessarie indagini per risalire a familiari e parenti. Dopo di che fu possibile far adottare dall’Istituto MasulloTheti  l’edicola funeraria che ad Antonio Barone è dedicata nel Cimitero principale della città, ripristinando lo stato dei luoghi con decorosa sobrietà che induce alla preghiera e al raccoglimento. E dal 2015 , a cadenza annuale, il MasulloTheti, in collaborazione con il Polo Mantenimento Sud dell’ Esercito italiano, i valori e gli ideali dell’Unità nazionale e delle Forze armate, proprio al cospetto dell’ edicola funeraria di Antonio Barone, simbolo di tutti t caduti in guerra. E’ un momento di riflessione e di meditazione, di cui si rende  partecipe l’intera comunità studentesca, idealmente e con le classi presenti nel silenzio del Cimitero cittadino. .

          Solo così, dietro ed intorno ai nomi dei caduti, si può realizzare un abbraccio di conoscenza e consapevolezza che la generazione presente e quelle future si spera non dimenticheranno. Vera pratica di cittadinanza attiva, sostenuta dalla Dirigente prof.ssa Elisa De Luca e organizzata dalle docenti Elena Silvestrini e Susy Barone, che ha visto oggi, 29 Novembre 2022 presso il Cimitero Comunale di Nola, la partecipazione delle classi IV C inf, V A afm, V D inf e V A bio, accompagnate anche dalle docenti Titti Falco e Pina Tortora, alla presenza di autorità militari, politiche, civili e religiose.

           È stata una commemorazione in ricordo dei Caduti della Grande guerra, uomini per lo più giovanissimi che sacrificarono la propria vita per l’Italia. Vite di ragazzi innocenti che, per realizzare il sogno di un’ Italia indipendente e unita, hanno combattuto in nome di quell’ideale di libertà di cui ancora oggi tutti noi beneficiamo. Una libertà che consideriamo scontata, che molte volte ha un nome, un cognome, un’età, frequentava la scuola o aveva un lavoro, mangiava come noi, rideva come noi.  Proprio come Antonio Barone, 22 anni, caporale bombardiere, caduto lungo il fronte del Piave nel settembre del 1918, colpito da una granata, a poche settimane dalla fine della guerra.

           Il suo sacrificio e il suo coraggio sono stati per noi, comunità del MasulloTheti un monito e un motivo di grande orgoglio.  Il suo esempio ha profuso nei nostri animi una forte commozione di fronte alla consapevolezza che per la patria e la libertà ci sia chi è stato disposto a sacrificare la vita.

          L’uomo vive di sentimenti e perciò ha bisogno di momenti come questi che noi alunni abbiamo vissuto stamattina. Quando ci si ferma davanti alla tomba di un caduto, come l’edicola funeraria del caporale Antonio Barone, adottata dalla nostra scuola dal 2015 si pensa che la guerra sia qualcosa di lontano da noi….

          Invece basta guardarsi intorno per capire, come nel caso di ciò che sta accadendo in Ucraina, che non saremo mai al sicuro se non impariamo a coltivare il seme della fratellanza di cui la nostra umanità è ricca.  

          La commemorazione e la memoria del sacrificio dei caduti in guerra è quindi l’occasione migliore per fermarci e riflettere sull’orrore e l’inutilità delle guerre, in ogni tempo e in ogni dove.  Anche questo è stato il senso delle bellissime lettere lette da alcuni alunni, lettere scritte da soldati in trincea nella Grande guerra, o da ragazzi partigiani condannati a morte durante la seconda guerra mondiale o quelle di ,madri e mogli disperate per quello che la sorte sta riservando ai loro cari nel conflitto russo-ucraino.

          Le guerre hanno il potere di distruggere generazioni, etnie, culture, speranze, nazioni. Ed è quindi ora di iniziare un altro tipo di guerra, quella all’odio e ad ogni forma di sopraffazione.

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