Mugnano del Cardinale – La questione sportiva del Caratenuto: tra vuoto e ipocrisia

Mugnano del Cardinale – La questione sportiva del Caratenuto: tra vuoto e ipocrisia

di Francesco Piccolo                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Un diario amaro, una cronaca che sa di resa. Ieri a Mugnano del Cardinale si è consumato l’ennesimo atto di una vicenda che ormai non ha più né protagonisti né speranze concrete. L’ultima riunione sulla questione sportiva del Caratenuto si è conclusa con un dato incontrovertibile: nessuno si è presentato. Nessuno, se non l’ex presidente Rozza, volto di un passato che non può certo sostenere da solo un presente allo sbando.

Si era parlato di un possibile interessamento di Alfonso D’Apolito, ma la sua iniziativa non ha avuto seguito. E così, ancora una volta, ciò che resta è soltanto silenzio. Eppure fuori, tra i bar e le piazze, le voci non mancano: tutti professori di teoria, tutti pronti a puntare il dito, tutti convinti di sapere la soluzione giusta. Ma quando si tratta di passare alla pratica, di assumersi responsabilità e rischi, allora cala il gelo. Il disinteresse regna sovrano.

Il Caratenuto, un tempo simbolo di orgoglio e appartenenza per Mugnano del Cardinale, è oggi un’ombra sbiadita dei suoi antichi albori. Lontano, irraggiungibile, quasi dimenticato. La comunità che un tempo lo difendeva e lo sosteneva ora sembra essersi trasformata in una platea di spettatori annoiati, più interessati a discutere che ad agire.

Sul fronte delle infrastrutture, si segnala almeno una novità: a breve partiranno i lavori di rifacimento del manto erboso del campo sportivo, un intervento atteso da tempo e che potrà restituire dignità all’impianto comunale.

È uno scenario che si profila tragico: un club lasciato al proprio destino, logorato da polemiche sterili e soprattutto da un vuoto di coraggio. Perché la verità è semplice e crudele: qui non mancano le parole, manca la volontà. Non servono più commentatori da marciapiede o sapienti da tastiera; servono fatti, servono decisioni, servono uomini e donne disposti a mettere la faccia e il cuore.

Finché questo non accadrà, il Caratenuto resterà la fotografia più fedele di Mugnano del Cardinale: un paese che si culla nella nostalgia e nelle chiacchiere, ma che tradisce sé stesso quando c’è da difendere davvero ciò che conta.