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Dichiarazioni durissime da parte di Aurelio De Laurentiis durante il Football Business Forum alla Bocconi di Milano. Il presidente del Napoli ha affrontato il tema dello stadio Diego Armando Maradona, definendolo senza mezzi termini «un semicesso» e rilanciando l’idea di costruire un nuovo impianto moderno all’interno della città.
Secondo De Laurentiis, il Maradona non sarebbe in grado di garantire standard infrastrutturali, servizi e ricavi adeguati a sostenere il Napoli nella competizione con i grandi club europei:
«Paghiamo gli stessi costi di società che incassano dieci volte più di noi. In questo stadio, in una serata importante, al massimo arriviamo a 3 milioni di euro, mentre altri ne fanno 14. Con queste condizioni come si può pensare di acquistare calciatori da 50 o 60 milioni e restare competitivi?».
Il presidente ha individuato le radici del problema nelle opere di ristrutturazione eseguite in occasione dei Mondiali di Italia ’90, definendole «un disastro totale», e ha affermato di essere disposto a finanziare personalmente un nuovo stadio, a determinate condizioni:
«Vorrei un impianto da 70mila posti, con 120 sky box e 8mila parcheggi. Per costruirlo servono almeno 3 ettari, ma deve essere dentro la città, non fuori. La gente allo stadio ci vuole andare con la macchina e trovare servizi adeguati, non arrangiarsi».
La critica si è estesa anche alla politica e alla gestione generale del calcio italiano:
«La politica non comprende dove sta andando il calcio. E bisogna fare attenzione: mafia, camorra e ’ndrangheta cercano di entrare nei club. È un rischio reale».
De Laurentiis ha poi rivolto un monito ai vertici internazionali del calcio, Ceferin e Infantino, sostenendo la necessità di preservare il valore dei campionati nazionali, minacciati dal crescente peso delle competizioni europee e dei nuovi format:
«Se il campionato perde importanza, chi investe ancora negli stadi? E chi resta competitivo? Non si può pensare che il futuro sia solo europeo, bisogna cambiare le regole».
Intanto, il confronto con il Comune di Napoli resta aperto:
la partita è tra riqualificazione profonda del Maradona e costruzione di un nuovo stadio.
Le prossime settimane diranno quale strada sarà realmente percorribile.
