CASAMARCIANO. Si dimettono i consiglieri comunali di opposizione in massa. Ecco la lettera di dimissioni

CASAMARCIANO. Si dimettono i consiglieri comunali di opposizione in massa. Ecco la lettera di dimissioni

Dopo un tempo congruo, durante il quale abbiamo provato con impegno a lavorare a servizio dell’amministrazione comunale e della cittadinanza, ci vediamo costretti a prendere atto della impraticabilità del nostro ruolo in seno al Consiglio Comunale. É stata una esperienza assai negativa, per la inesistenza del confronto politico con il Sindaco e la  maggioranza consiliare, sordi al confronto e tesi a far valere la sola forza dei numeri. Non ci riferiamo alla assenza di garbo istituzionale, perché a quella eravamo anche preparati. Del resto ognuno ha il proprio stile. Ma vi sono fatti importanti, rispetto ai quali abbiamo dovuto registrare la protervia e la indifferenza del Sindaco e della Maggioranza. Ne  citiamo alcuni.

Incremento della indennità del sindaco da € 907,37 ad € 1.780,00.

Decisione temperata  con la destinazione del 30% al fondo di solidarietà. Prima raddoppia e poi taglia il 30%,  niente male. In conseguenza sono state  incrementate  le indennità del vice sindaco ad € 356,00, degli assessori ad € 267,00 e del presidente del consiglio ad € 178,00.

Gravi irregolarità nella aggiudicazione della gara  ed assenza di controllo sulla gestione degli  impianti sportivi. Siamo stati costantemente additati per aver avanzato esposto in Procura, ma mai sono state riconosciute dall’Amministrazione le proprie evidenti  responsabilità e mai apportati correttivi, pur in presenza di segnalazioni e rilievi effettuati dalla Commissione Consiliare Speciale di controllo. Anzi, dopo le nostre reiterate ed inutili richieste (17/5/2016 – 27/9/2016 e 10/11/2016) di convocazione della predetta commissione, si é pensato bene di eliminarla.   Attendiamo i risultati delle indagini della  Magistratura competente.

Permuta di due appartamenti di proprietà comunale (valore € 231.250,00) con n. 1 locale terraneo e due vani, cucinetta e bagno al primo piano, in cattive condizioni generali e risalenti ad oltre 50 anni, di proprietà privata (acquistati nel 2005 al prezzo di € (3.000,00). Per ristrutturare detto cespite, dopo la permuta, sono stati spesi ulteriori 70.000,00 euro circa, al fine di rendere “presentabile” l’immobile e destinarlo  ad uso biblioteca: a tutt’oggi inservibile. Tante volte abbiamo segnalato la iniquità della permuta, tutta a danno dell’Ente.

Cava Marinelli.

Inascoltate le nostre continue critiche rispetto a:

  • transazione di fatto con Edilcalcestruzzi, con decurtazione di € 530.000,00 (somma mai rientrata nelle casse comunali). Incomprensibile la diffida al Dirigente Regionale in data 22/5/2015. Strano che solo dopo sette anni  (delibera G.M. N.26 del 2/3/2017) si é deciso di ampliare il mandato all’azione giurisdizionale nei confronti di Edilcalcestruzzi;
  • contenuto della convenzione non tutelante delle ragioni dell’Ente;
  • l’accettazione di sponsorizzazione per decine di migliaia di euro, in costanza di contenzioso con la società concessionaria.

Sul tema abbiamo avanzato esposto alla Corte dei Conti.

Lavori di realizzazione opere di urbanizzazione primaria del centro storico.

Da subito abbiamo messo in guardia l’Amministrazione rispetto  alle irregolarità delle procedure adottate. Né il Responsabile  dell’ufficio tecnico, né il sindaco hanno mostrato alcuna attenzione alla nostra segnalazione (cfr. risposta ad interrogazione del Gruppo di Minoranza). La questione é all’esame dell’Anac, che ha avviato procedimento istruttorio.

Ma in data 2 febbraio 2017 il Sindaco e la sua Maggioranza si sono superati.

In occasione di un Consiglio Comunale convocato su richiesta del Gruppo di opposizione, con all’odg PIP e Casa dell’acqua, essi hanno abbandonato l’Aula, determinando il venire meno del numero legale e la impossibilità della prosecuzione della seduta.   Nei giorni seguenti il Sindaco, al fine di giustificare la poco edificante diserzione assembleare, dimostrativa almeno di scarsa sensibilità politica verso le tematiche proposte per l’ordine del giorno, ricorreva a due personali sortite pubbliche, di scarso contenuto politico, con le quali cedeva alla improvvida ed ingiusta diffamazione del Gruppo di Minoranza Consiliare ed in particolare del Capogruppo dr. Napolitano. Ci riferiamo alle interviste rilasciate  al “Giornale Locale” ed a “Videonola”, rispettivamente in data 3/02/2017 e 14/2/2017.   Le espressioni riportate nelle richiamate interviste costituiscono gravi lesioni della reputazione e della dignità politica dei componenti il gruppo di Minoranza Consiliare e particolarmente del Capogruppo, laddove se ne pone in discussione la moralità quale requisito fondamentale per l’espletamento del mandato di pubblico amministratore. Non attenua l’offesa il riferimento al dichiarato motivo ispiratore del Sindaco, in quanto riconducibile ad una sedicente petizione popolare mossa nei confronti del capogruppo Napolitano. Invero, proprio il richiamo a tale non meglio precisata “petizione”, che appare essere circostanza inventata di sana pianta se non fosse stata barattata grossolanamente con l’azione popolare promossa ex ART.9 T.U.E.L. (d.lgs. 267/2000), denota che la condotta diffamatoria sia stata subdolamente ordita e preordinata al fine dell’ingiusto discredito del Capogruppo nella sua qualità rivestita. Infatti, risulta promossa contro lo stesso la temeraria ed insussistente azione prima detta, da parte del padre del richiamato sindaco e di altri tre tra i suoi più fedeli sostenitori politici, che, volendone tacere i contenuti palesemente pretestuosi, altro non esprime se non la volontà di esso sindaco di preconfezionare ciò che possa giustificare, in virtù di  un ragionamento distorto ed assolutamente privo di contenuti esimenti, la sfrontata e vile aggressione denunciata.   Ne é seguita la doverosa querela  per diffamazione aggravata. Abbiamo riportato alcuni passaggi, ma potremmo continuare a lungo.

Considerati i fatti, la soppressione degli spazi di democrazia e le offese alle nostre prerogative di consiglieri comunali, reputiamo di non poter più continuare nel mandato affidatoci dagli elettori e rassegniamo dimissioni irrevocabili. Il confronto proseguirà inevitabilmente in sede politica e comunque fuori dal Consiglio Comunale. Affidiamo alla iniziativa prefettizia il destino della collettività.