CALCIO, US AVELLINO. Se basta un gollonzo per piegare i lupi…

CALCIO, US AVELLINO. Se basta un gollonzo per piegare i lupi...

di Lucio Ianniciello

CALCIO, US AVELLINO. Se basta un gollonzo per piegare i lupi... È arrivato lo stop all’Ezio Scida dopo 5 risultati utili consecutivi. Le assenze e il gollonzo, peraltro anche da annullare, hanno giocato contro l’Avellino. In questi due casi si può parlare di giustificazioni. Non per altri motivi: reazione inesistente nella ripresa, fase difensiva deficitaria, scelte tecnicotattiche opinabili.

Facciamo tre nomi: Ligi, Gavazzi, Insigne. Il difensore dentro dal 1′ e non al meglio, perché? Gli esterni bassi titolari Nica e Nitriansky non convincono Tesser, la coppia centrale Biraschi – Chiosa non avrebbe garantito centimetri a sufficienza. E allora Biraschi va ancora a destra, in confusione. Il centrocampista ex Ternana viene avanzato, raggio d’azione limitato rispetto a quello che avrebbe potuto fare nel suo ruolo di mezzala. Squadra troppo abbottonata e così salta anche l’unico collegamento effettivo di cui poteva beneficiare il positivo Mokulu: Roberto Insigne, relegato in panchina e buttato nella mischia a risultato compromesso.

Sia chiaro, grande Avellino nel primo tempo. Possibile che il gollonzo di Zampano abbia fatto cadere letteralmente le braccia ai lupi? La cosa certa è che nella ripresa si è fatto poco, i vari Martella, Ricci, Budimir hanno affondato come lama nel burro nella incerta difesa irpina. Fraseggi stretti, scambi di prima in una situazione favorevole alla squadra di Juric e Avellino affondato. Veramente peccato, si è vista la bruttissima copia della squadra che aveva fatto bene nel primo tempo. A poco è servita la scossa dopo il 3-0, bravo Insigne e Mokulu si vede sbarrato la via dal portiere Cordaz.

Secondo Arini non è  un ridimensionamento la sconfitta in terra pitagorica, Tesser invece in sala stampa non accetta che si getti la croce addosso alla difesa, rimarcando la poca concretezza in avanti. Obiettivamente i numeri parlano chiaro, il mister lo sa meglio di tutti, si sta dimenando in un reparto arretrato forzatamente privo di esterni, oltre che con centrali poco sicuri, mettiamola così. E allora non vuole che venga fatta ulteriore pressione perché il mercato di riparazione è ancora lontano. A livello statistico, dopo 5 risultati utili, la sconfitta a Crotone ci può stare (gli errori di ieri no), è il gap accumulato che pesa. L’importante è ripartire, contro il Latina domenica prossima è questo l’unico diktat.