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Vertice interno durante l’allenamento a porte chiuse: dialogo diretto con i tifosi, valutazioni in corso sul gruppo e arrivano i primi 3.800 seggiolini per la Curva Sud
Un confronto necessario, diretto, senza sovrastrutture. Allo stadio Partenio, ieri durante la seduta d’allenamento a porte chiuse, squadra, staff tecnico e una rappresentanza della Curva Sud si sono parlati faccia a faccia. Un momento delicato, nato dalla volontà di chiarire, ricompattare e soprattutto ritrovare quella identità emotiva che negli ultimi giorni si è incrinata.
Secondo quanto trapelato, il dialogo è stato franco ma costruttivo: nessuna esasperazione, nessuna rottura. Soltanto la volontà, da entrambe le parti, di capire cosa non stia funzionando e come ripartire insieme. La tifoseria ha chiesto atteggiamento, responsabilità e unità; giocatori e staff tecnico hanno ascoltato, recepito e garantito impegno.
Sul tavolo resta il nodo legato a Cagnano, Manzi e Rigione. Un tentativo di riavvicinamento c’è stato, ma la loro eventuale convocazione per sabato resta ancora materia di valutazione interna.
Intanto, un segnale positivo arriva dal fronte stadio. In Curva Sud sono stati consegnati i primi 3.800 seggiolini, parte del programma di interventi voluti dal Comune di Avellino. Dopo l’iniziale deroga concessa per l’avvio della Serie B, Palazzo di Città ha tempo fino a febbraio 2026 per completare i lavori. I primi moduli sono già pronti per l’installazione, mentre altri 7.600 sono in arrivo, così da permettere alla società e all’amministrazione di rispettare pienamente le tempistiche.
Un pomeriggio, dunque, fatto di confronto, senso di responsabilità e passi avanti concreti anche fuori dal campo. Perché in questo momento all’Avellino serve una cosa prima di tutto: ritrovare compattezza, dentro e fuori il Partenio.
